(Adnkronos) – “Per Roma sono individuabili tre possibili vie di sviluppo. La naturale evoluzione del concetto di cultura, che non è più da intendersi legata esclusivamente alla tutela e alla conservazione della memoria storica, ma anche alla produzione di eventi ed attività culturali che devono essere in grado di veicolare l’immagine della nostra città e di riflesso di promuovere l’intero sistema economico nazionale. Una seconda linea riguarda l’utilizzo di un management adeguatamente formato per migliorare l’offerta turistica. In questo contesto il management costituisce una leva indispensabile per migliorare la qualità dell’offerta turistica. Affiancando agli attori del sistema turistico una figura manageriale, il Destination manager, sarà più facile garantire un’offerta integrata, coerente con le caratteristiche del territorio e più attraente”. Così Roberto Saliola, presidente di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria, nella sua relazione durante la tavola rotonda ‘Roma la città che reinventa il futuro’, nel corso dell’assemblea dell’associazione territoriale.
“E infine saranno più competitive -spiega ancora- quelle destinazioni che riusciranno a contaminare il settore turistico con tutti altri settori che qualificano i tratti distintivi di un territorio. Sono tanti gli attori da coinvolgere e grande lo sforzo per sconfiggere la propensione culturale che porta ciascuno a perseguire obiettivi specifici diversi. Non potrà essere uguale a ieri neanche il lavoro”.
“Dal dibattito e dall’esperienza di questi mesi di pandemia sul lavoro agile sono emerse parole e concetti nuovi, come diritto alla disconnessione, galateo, nuovo sistema di valutazione, nuovo stile di leadership, ripensamento degli spazi di lavoro. E la necessità che questo strumento, da strumento di emergenza, parzialmente adattato alla complessità del mondo del lavoro, diventi strumento di alternativa reale al lavoro fisicamente presente in azienda”, continua ancora Saliola.
“Ed è importante che questo avvenga -continua- ed è un impegno che ci dobbiamo solennemente prendere, perché come è ormai noto al nostro Paese viene da sempre riconosciuta la capacità di saper gestire le emergenze, ma poi ci perdiamo nella fase dell’implementazione e consolidamento. Non sarà un precorso breve né semplice, perché oltre ad operare sulla struttura normativa e regolamentare, sarà fondamentale intervenire sulla cultura organizzativa delle aziende, e sull’approccio culturale da parte dei lavoratori. Si tratta di innovare: e quando si parla di innovazione siamo convinti che Manageritalia debba essere presente, come la sua storia di innovatore di mestiere dimostra”, aggiunge ancora.
“Siamo pronti come Manageritalia a dare il nostro contributo per lo sviluppo di un sistema che faciliti l’adattamento dello strumento dello smart working alle esigenze del mondo del lavoro, senza penalizzare lo sviluppo e la progressione di carriera del lavoratore e la tutela dei suoi diritti, assicurando al contempo l’aumento della produttività e delle performance aziendale. Diceva un filosofo libanese, Nassim Taleb, che il declino comincia con la sostituzione dei sogni con ricordi, e termina con la sostituzione di ricordi con altri ricordi. ‘Non ci facciamo rubare il diritto a sognare!'”, conclude Saliola.