ROMA, RUBAVANO FARMACI UMBERTO I PER POI RIVENDERLI,. DIVERSI GLI ARRESTI

Rubavano farmaci all.interno del Policlinico romano Umberto I per poi rivenderli. Al termine di una complessa indagine questa mattina all’alba è scattato il blitz che ha portato all’esecuzione di otto Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere per associazione a delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione di farmaci trafugati. L’indagine, iniziata verso la fine del 2012, ha preso vita da una serie di denunce presentate da personale medico per il patito furto di cospicui quantitativi di farmaci, d’ingente valore economico, trafugati dalla farmacia interna all’ospedale.

 Oltre ad avere un notevole valore economico i farmaci sono ritenuti di grande importanza sociale per la cura di malattie specifiche e specialistiche. Ad essere trafugate 350 fiale di Enbrel, per un valore economico di oltre 80.000 euro e circa 300 fiale di Humira, per un valore di circa 130.000 euro. L’Enbrel ed L’Humira sono farmaci altamente specifici utilizzati per curare artriti reumatoidi, così come in altre circostanze durante le prime fasi dell’indagine veniva denunciato il furto di 2000 scatole di Clexane 6000, farmaco antitrombotico, di non facile reperimento, per un valore economico di euro 40.000,00 circa oppure l’ammanco di circa 50 confezioni di Copaxone, non reperibili nelle comuni farmacie, oppure 40 confezioni di Sustiva 600 e 80 confezioni di Prezista 400. Ancora più significativo l’ammanco di alcuni farmaci oncologici orali ed in particolare di 10 scatole di Tarceva da 100 mg (costo pari ad Euro 52,43 a compressa), di 16 scatole di Tarceva da 150 mg (costo pari ad Euro 65,41 a compressa), di 8 confezioni da 30 compresse di Sutent da 50 mg (costo pari ad Euro 170,16 a compressa), di 6 scatole di Sutent da 30 compresse da 25 mg (costo pari ad Euro 85,008 a compressa) e di 10 confezioni di Sutent da 12,5 mg (costo pari ad Euro 42,504 a compressa). Le forze dell’ordine hanno così dato il via all’attività di indagine con una serie di appostamenti e servizi mirati, particolarmente complessi e difficili vista la tipologia del reato e soprattutto il contesto operativo. Infatti, nonostante la piena collaborazione degli organi dirigenziali del Policlinico Umberto I°, il modus operandi utilizzato, i soggetti coinvolti ed in particolare la specificità unica del luogo in questione e cioè i locali adibiti a magazzino-farmacia del nosocomio, a cui potevano avere accesso soltanto responsabili e personale specializzato, rendevano l’attività investigativa particolarmente problematica e complicata. Si riusciva comunque ad accertare che l’organizzazione criminale aveva all’interno della farmacia stessa dei sodali che avevano il compito di trafugare fisicamente i farmaci e trasferirli fuori dei locali della farmacia, con modalità e tempi ciclici, con quantitativi minimi per non destare immediati sospetti e recapitarli, attraverso dei “corrieri”, al capo dell’organizzazione che in precedenza aveva fatto specifica richiesta. Dagli accertamenti svolti sul posto, dunque, emergeva l’insistenza di un’organizzazione criminale i cui componenti, attraverso un piano prestabilito e soprattutto in un contesto “blindato”, operavano con margini piuttosto ampi di sicurezza ed in maniera continuativa e coordinata. L’indagine ha consentito di attribuire al sodalizio criminale attenzionato i connotati tipici dell’associazione per delinquere, riscontrando una particolare continuità, stabilità ed intensità dei vincoli associativi, evidenziandosi attraverso una cospicua serie di delitti, nello specifico furto e ricettazione dei farmaci.I promotori dell’organizzazione in argomento sono stati individuati in tre persone, di 80, 60 e 31 anni. Questi provvedevano alla gestione delle attività di approvvigionamento e di commissariamento degli ordinativi di farmaci da immettere illecitamente sul mercato. Per rendere possibile l’illecito i tre si avvalevano della collaborazione di due dipendenti in servizio presso il magazzino farmaceutico dell’ospedale e di altre tre persone che avevano il ruolo di corrieri. Dell’associazione in argomento fanno parte anche altri soggetti che sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare nonché indagati in stato di lìbertà, i quali hanno avuto un ruolo secondario in seno all’associazione in argomento. La stima del valore dei farmaci trafugati ed illecitamente immessi nel mercato nel corso dell’indagine è di oltre 1.000.000,00 di Euro, di cui è stata recuperata una parte per un valore di circa 400.000 Euro.