Una squadra di vigili del fuoco fuori dal Tmb di Rocca Cencia e addetti alla sicurezza pronti in caso di incendio negli altri impianti. La magistratura capitolina chiarirà se quello scoppiato a Malagrotta è stato un incendio doloso o colposo: ma cresce la paura di nuovi roghi nei pochi impianti rimasti a Roma per il trattamento dei rifiuti tanto da imporre una stretta sui controlli, un presidio antincendio in attività sette giorni su 7 e h24.
Insieme a una squadra di pompieri, anche una autobotte in caso di incendio nel Tmb di Ama, l’unico di proprietà dell’azienda rimasto ancora in attività e sotto il controllo di un commissario nominato dal Tribunale.
La Colari – la ditta proprietaria dell’impianto di Malagrotta – ha potenziato i turni degli addetti alla sicurezza nella linea 1, che è ancora in funzione poiché non lambita dalle fiamme.
Dopo l’incidente dello scorso giugno, Roma è priva di uno sbocco per il trattamento di 500 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, il 10 per cento del totale: ulteriori incidenti potrebbero mettere KO una città, che ogni mattina si sveglia con circa 600 tonnellate di spazzatura non raccolta.
aggiornamento ore 11.30
La procura ha intanto nominato Francesco Pepe, il consulente tecnico che affiancherà l Nucleo investigativo dei vigili del fuoco: avrà 60 giorni per scoprire le cause del rogo.
In contemporanea, il presidente Zingaretti accelera sugli egato, gli enti di gestione integrata che si occuperanno del ciclo rifiuti nel Lazio.
La proposta di legge per istituirli, licenziata dalla giunta lo scorso aprile, sarebbe dovuta passare dall’ok in commissione Bilancio, ma dato lo stallo che la blocca da mesi tra centinaia di emendamenti e diverse visioni all’interno della sua stessa maggioranza, il governatore ha scritto una lettera al presidente dell’aula Marco Vincenzi, attivando la procedura d’urgenza. La legge andrà direttamente in Consiglio regionale per la discussione finale, a partire da lunedì 4 luglio.
aggiornamento ore 15.49
Gli enti di gestione dovrebbero occuparsi dei rifiuti dentro precisi ambiti territoriali con autonomia organizzativa, amministrativa, contabile e tecnica: dalla esclusiva gestione della differenziata si è passati alla proposta regionale che allargherebbe le competenze degli Egato all’organizzazione generale del servizio integrato dei rifiuti, all’adozione del piano d’ambito, agli affidamenti del servizio, alla determinazione delle tariffe, alla stipula degli accordi di programma.
aggiornamento ore 17.21