Rifiuti radioattivi: gli impianti non smaltiscono i kit per i tamponi anticovid, mascherine e provette, e come conseguenza, i tir dell’Ama, appena arrivati agli impianti di trattamento, sono stati rimandati indietro.
Il limite di «radioattività» dei rifiuti trasportati da Roma era stato superato: può suonare allarmante. Ma al di là dell’immaginario collettivo, ‘radioattivo’ nel campo del trattamento dei rifiuti, indica anche scarti «che hanno origine da impieghi medici e di ricerca».
Lo spiega sul suo portale l’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Rifiuti ospedalieri “speciali‘ che implicano un trattamento differente rispetto all’indifferenziata ordinaria.
Campanello d’allarme per Ama: che mentre tenta di sbrogliare la matasse del caos spazzatura capitolina, subisce il ritorno indietro dei camion.
L’assessora all’Ambiente di Roma, Sabrina Alfonsi, ha convocato una riunione con i vertici dell’ospedale Sant’Andrea: è presso questa struttura i netturbini hanno raccolto i sacchi con le scorie sanitarie, mischiati all’immondizia normale. Stando ai dati emersi, si tratterebbe di oltre 10 tonnellate di scorie ospedaliere irregolari. Al momento non sembrerebbero coinvolti altri ospedali. L’azienda pensa a un aut-aut: o gli scarti saranno smaltiti a dovere dall’ospedale, o arriveranno gli ispettori e, dunque, le multe.