Il giorno dopo, un commando composto da diverse persone si è recato sotto casa della donna cercando di fare irruzione nellappartamento. Non riuscendo nellintento per il provvidenziale intervento di alcune volanti della Polizia, giunte sul posto a seguito di una segnalazione anonima al 113, i malviventi, prima di fuggire, hanno minacciato di ritorsioni la donna qualora avesse denunciato alle forze dellordine il rapimento della bambina. Dopo la denuncia agli agenti del Commissariato Celio, con la quale la donna ha messo al corrente gli investigatori di un possibile espatrio della piccola in Romania, sono subito scattate le indagini. Venuti a conoscenza del numero delle due utenze telefoniche intestate alluomo, gli agenti hanno monitorato per giorni il traffico telefonico dello straniero, scoprendo che nel periodo tra gennaio e aprile aveva perseguitato la donna con più di 16.000 contatti. Molte altre telefonate, invece, dirette verso i familiari, gli erano servite con ogni probabilità per dare istruzioni alla sorella su come organizzare il rapimento della piccola e come farla espatriare in Romania. Dalle intercettazioni telefoniche gli investigatori sono riusciti a scoprire il coinvolgimento anche di un’altra sorella del 27enne, alla quale luomo aveva dato istruzioni per far risultare, con linganno, che la bambina rapita fosse ancora in Italia. Questo per poter dimostrare che la stessa era stata abbandonata dalla madre e quindi chiederne laffidamento esclusivo al Tribunale per i minori di Roma. Facendole fare un falsa attestazione, infatti, aveva detto alla donna di organizzare una visita in carcere con la propria figlia, facendola passare per la bambina rapita. A seguito delle indagini svolte dalla Polizia, che hanno coinvolto, oltre agli investigatori del Commissariato di Celio, anche quelli dellUfficio di Polizia di Tivoli, le prove raccolte hanno consentito lemanazione, da parte del G.I.P. del Tribunale di Tivoli, di un nuovo provvedimento cautelare per lex convivente della vittima, S.I.P., notificatogli direttamente in carcere e per la sorella S.E.P. Per entrambi laccusa è di sequestro di persona in concorso. Denunciata invece laltra congiunta, alla quale era stato dato mandato di comprovare, con false attestazioni, la presenza della bambina in Italia, e un altro fratello, ritenuto dagli investigatori lartefice del blitz a casa della vittima la sera del 7 aprile. Per la minore invece, che dopo il rapimento è stata fatta espatriare in Romania ed affidata ai nonni paterni, sono in corso le procedure di rimpatrio.