CALCIO

Roma, partita clou: ecco il Leicester in semifinale di Conference

Dopo un lungo cammino, iniziato ad agosto con un difficile preliminare (contro il Trazbonspor) la Roma di Josè Mourinho e della famiglia Friedkin si appresta a vivere un’altra notte di emozioni europee, e di sicuro, la più importante della stagione. E’ la terza semifinale europea della Roma in cinque anni: se non un record, poco ci manca. Ma, come dice Mou, quel che conta è arrivare in finale, e se possibile, vincere. E’ per questo che è stato scelto dai Friedkin, in fondo: Friedkin che hanno assistito all’allenamento di rifinitura a Trigoria dal bordo del campo prima della partenza per l’Inghilterra.

Ad attendere Mourinho la semifinale di andata di Conference League con il Leicester. Ieri, in conferenza, lo Special One ha confermato l’importanza del match: “Un anno fa avrei firmato per essere a questo punto. Non ho paura. Possiamo vincere. Abbiamo il 50% di chance di passare il turno e il 25% di vincere la Coppa. Credo che per il lavoro fatto per migliorarci meritiamo la finale.” Mou ha anche parlato delle differenze tra calcio italiano e inglese: “C’è un limite che solo i soldi possono superare. La differenza tra il 5° posto della A col 10° della Premier esiste in maniera chiara. Basti pensare all’empatia che si respira in questi stadi. All’Olimpico, solo il tifo riesce a superare la distanza”.

Spunti, molti, ne ha dati Mourinho in conferenza, soprattutto alla luce di un ritorno in una terra, quella britannica, a lui cara per successi e lunga permanenza.

“Questa è la mia competizione.”, ha detto Mou. “Magari Rodgers non sente la stessa cosa, visto che ha giocato l’Europa League. Ma io gioco la Conference e non la Champions, e per farla abbiamo lasciato punti per strada in campionato. Dobbiamo lottare fino in fondo”. Non manca un elogio a Ranieri che a Leicester scrisse la pagina più gloriosa non solo del piccolo club inglese, ma forse della storia del calcio britannico in generale: “Tanti hanno vinto titoli, ma il suo è stato il più speciale di tutti. È poi è romanista, magari la prossima settimana sarà allo stadio insieme ai trecentomila”.

Occhio alla formazione: “Non schiererò una squadra pensando al ritorno. Se perderemo come a Bodo, poi vedremo. Certo, se pensiamo al Leicester, limitandoci ai giocatori offensivi, guardatevi chi sono e quanti sono. Ma anche noi siamo in grado di dare problemi. In fondo è questo è il bello del calcio”. Sulla terza semifinale in 5 anni: “Se non arrivi in fondo, conta poco”