Blitz dei carabinieri nelle piazze di spaccio del quartiere Aurelio-Boccea a Roma. Dalle prime ore dell’alba è in corso una vasta operazione antidroga diretta dalla Procura di Roma e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma con l’impiego massiccio di militari tra le province di Roma, Viterbo e Caserta, impegnati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 17 persone (di cui 9 in carcere, 5 sottoposti agli arresti domiciliari, 2 a divieto di dimora a Roma e 1 all’obbligo di presentazione alla p.g.), ritenute responsabili a vario titolo in concorso tra loro, di acquisto, trasporto, cessione, detenzione con finalità di spaccio di sostanze stupefacenti nella piazza di spaccio del quartiere capitolino Aurelio-Boccea.
Le indagini sono state avviate nel febbraio 2019 e hanno consentito di individuare un ampio e strutturato contesto di soggetti, dediti al traffico illecito di “eroina” nella piazza di spaccio compresa nel quadrilatero “capolinea Atac/Cotral in Piazza Giureconsulti – fermate della metropolitana Cornelia e Battistini – giardini della Pineta Sacchetti”, evidenziando altresì episodi di spaccio vicino a una casa di cura.
I riscontri investigativi hanno documentato il progredire del fenomeno, in cui è emersa una rete di spaccio al cui interno sono state delineate figure di soggetti di origine africana nel ruolo di “procacciatore” e “corriere” di stupefacenti, ovvero di destinatario della sostanza per il successivo smercio al dettaglio. Inoltre, l’indagine ha consentito di localizzare le basi in cui avvenivano le operazioni di taglio e di confezionamento della sostanza stupefacente nei quartieri “Casale Lumbroso” e “Borghesiana”, ove giungeva per il tramite di “corrieri”, di nazionalità nigeriana, che trasportavano la sostanza stupefacente in involucri ingeriti per eludere qualsiasi controllo di polizia.
Nel corso dell’indagine, sono già state arrestate 13 persone in flagranza di reato, trovate in possesso complessivamente, nelle varie occasioni, di 2,170 kilogrammi di eroina e circa 5.700 euro in contanti. Ogni singola dose da 0,2 grammi di sostanza, veniva venduta al prezzo medio di 30 euro, in relazione alla percentuale di “purezza” variabile tra il 23% e il 38%, con un giro d’affari stimato attorno ai 325 mila euro al mese. Gli arrestati sono stati tradotti presso le Case Circondariali di Roma e Viterbo ovvero accompagnati ai rispettivi domicili in regime di detenzione.