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Roma, Mura Aureliane – 10 artisti e 10 architetti per immaginare il futuro della Capitale, attraverso una mostra curata da Spazio Taverna

Oggi si inaugura il progetto Le 10 Porte del Futuro a cura di Spazio Taverna, promosso da Roma Capitale in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina, il supporto di Zètema e il patrocinio dell’Assemblea Capitolina.

Sulle dieci porte storiche della cinta delle Mura Aureliane, sono collocati venti stendardi con opere che immaginano la Roma del XXI secolo, ideate da 10 artisti e 10 studi di architettura delle ultime generazioni. Un’occasione per raccontare al mondo il volto più contemporaneo della città, sviluppando nelle nuove generazioni lo stimolo ad immaginarsi nel futuro in un rapporto costruttivo con esso.

Le Porte nella storia di Roma

Con i suoi circa 19 km di lunghezza, la cinta delle Mura Aureliane rappresenta il monumento più grande di Roma. Costruite tra il 270 e il 275 d.C. su ordine dell’imperatore Aureliano, lungo il tracciato le Mura si adattano alla viabilità urbana con porte e passaggi secondari che nel corso della storia sono andati incontro a trasformazioni, chiusure e nuove aperture, di pari passo con le esigenze di ogni epoca.

Le 10 Porte del Futuro

Porta Flaminia: Associates Architecture – Numero Cromatico

Porta Pinciana: Atelier Remoto & Flavia Saggese – Andrea Mauti

Porta Pia: Warehouse of Architecture and Research – Lulù Nuti

Porta Labicana (Maggiore): Martina Baratta – Federica Di Pietrantonio

Porta S. Giovanni: homu – Diego Miguel Mirabella

Porta Metronia: Andrea Tabocchini Architecture – Leonardo Magrelli

Porta Latina: cortese mazza – Alice Paltrinieri

Porta S. Sebastiano: Francesca Mirone – Guglielmo Maggini

Porta S. Paolo (Ostiense): ISTMO Architecture – Francesca Cornacchini

Porta Portese: Michalski & Wagner – Giulio Bensasson

Le Porte e l’arte

Il rapporto tra le Mura di Roma e l’arte contemporanea emerge nel gennaio 1974 a Porta Pinciana, dove viene ospitato l’intervento dell’artista Christo, in occasione della mostra Contemporanea, organizzata da Graziella Lonardi e curata da Achille Bonito Oliva.

Con quel vestito di teli bianchi e cavi – puntualizza Ludovico Pratesi – il monumento si trasforma in una presenza fantasmatica e irreale, il presente penetra nel passato. È la breccia di Porta Pinciana – un secolo dopo quella di Porta Pia – che permette all’arte contemporanea di entrare nel tessuto di Roma per la prima volta”.

Dal presente al futuro

Cinquant’anni dopo l’intervento di Christo a Porta Pinciana, Spazio Taverna lancia il progetto Le 10 porte del futuro, che prevede l’affissione di due stendardi per ognuna delle dieci porte storiche della città: quelli degli artisti collocati in entrata mentre quelli degli architetti in uscita.

Dunque, le Mura Aureliane si trasformano in una pinacoteca en plein air.

Così artisti e architetti emergenti escono da studi e musei per dialogare in diretta col grande pubblico. “Le dieci porte sono tutte differenti ed indicano orizzonti vicini e lontani, drammatici o rassicuranti, per ripristinare il senso arcaico degli accessi alla città antica” spiega Marco Bassan, che aggiunge: “Rappresentano un elemento di separazione e, allo stesso tempo, l’unica modalità di connessione tra esterno e interno”.

È una grande opportunità per cittadini romani e turisti poter incontrare gli sguardi e le visioni di giovani artisti e architetti italiani sul futuro di Roma, tra intelligenza artificiale, visioni ecologiche, simboliche e di inclusione sociale – dichiara Lorenzo Marinone, consigliere capitolino e incaricato del Sindaco per le Politiche giovaniliCon questa pinacoteca a cielo aperto, Roma sottolinea la sua vocazione di città internazionale capace di dare spazio ai giovani per reinventarsi e proiettarsi nel futuro”.

Gli Artisti

Spazio Taverna ha invitato dieci artisti under 40, romani o residenti a Roma, a realizzare un’immagine collegata simbolicamente alla Roma del futuro.

Gli artisti sono stati selezionati su base curriculare secondo due criteri: aver partecipato a mostre pubbliche ed essere rappresentati da una galleria privata.

Gli artisti sono: Giulio Bensasson, Francesca Cornacchini, Federica Di Pietrantonio, Guglielmo Maggini, Leonardo Magrelli, Andrea Mauti, Diego Miguel Mirabella, Numero Cromatico, Lulù Nuti e Alice Paltrinieri.

Gli Architetti

Lo studio di architettura Warehouse of Architecture and Research (WAR) ha selezionato 10 studi di architetti under 40 situati nelle città italiane attraversate dalle strade radiali che partono dalle porte per realizzare un progetto visivo sulla Roma del futuro.

Gli studi sono: Associates Architecture, Atelier Remoto & Flavia Saggese, Martina Baratta, cortese mazza, homu, ISTMO Architecture, Michalski & Wagner, Francesca Mirone, Warehouse of Architecture and Research.

Spazio Taverna, è un progetto curatoriale fondato nel 2020 da Marco Bassan e Ludovico Pratesi, che si basa sulla contaminazione tra artisti ed altri immaginari contemporanei, come quello scientifico e industriale, lavorando con istituzioni e aziende come Fondazione CDP, MAECI, AXA, Colacem e Virgo.

L’obiettivo di Spazio Taverna è di restituire agli artisti una centralità sociale, mettendoli in condizioni di essere necessari per la società, per sviluppare nell’individuo e nella collettività nuovi codici per dare senso alla complessità di questo tempo. Attraverso i vari progetti, opera in tre direzioni fondamentali: la contaminazione tra saperi, la riattivazione di luoghi, storie e identità collettive grazie alla capacità dell’arte contemporanea di produrre narrazioni innovative e la dimensione esperienziale dell’opera d’arte, dove la distanza tra spettatore, opera e mondo dell’artista viene accorciata per creare momenti intimi trasformativi a partire dall’individuo.

Warehouse of Architecture and Research (WAR), viene fondato a Roma nel 2013. La sua essenza si colloca a metà strada tra una bottega d’architettura manierista e un indipendente spazio di ricerca sulla progettazione contemporanea. Lo studio ha tenuto lezioni presso La Sapienza di Roma, il Politecnico e la Triennale di Milano, negli Stati Uniti (Parsons, Pratt, Tulane) e in diverse capitali europee.

I suoi lavori sono stati esposti al RIBA e alla Betts di Londra, alla Biennale di Shenzhen-Hong Kong e pubblicati su riviste internazionali quali Arquitectura Viva, Domus, IDEAT, Summa+, The Architect’s Newspaper. I suoi soci sono Gabriele Corbo e Jacopo Costanzo. Attualmente insegnano allo IED di Roma e sono advisor presso il Centro Studi Giorgio Muratore e l’American Academy di Roma. Dal 2019 pubblicano la rivista Panteon. Nel 2020 e nel 2022 sono stati inseriti tra i migliori architetti italiani under 40 da Platform e Area.

Max