I tre feriti venivano ricoverati presso gli ospedali S. Giovanni e S. Eugenio, il primo per la frattura del braccio e dello zigomo, il secondo per una lieve ferita da arma da taglio all’addome mentre il terzo per una ferita all’addome apparsa da subito grave, tanto che da richiedere un immediato intervento chirurgico, con il successivo ricovero del ferito in prognosi riservata.
Le indagini avevano portato allidentificazione dei due aggressori, un filippino di 37 anni e un suo connazionale di 49. I due, però, nel frattempo si erano resi irreperibili.
A seguito di una complessa attività dindagine, costituita da servizi di appostamento presso i luoghi solitamente frequentati e pedinamento di familiari e conoscenti, venivano simultaneamente rintracciati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto il 4 settembre scorso, rispettivamente in via Gallia, zona San Giovanni, ed all’interno del quartiere residenziale dell’ Olgiata.
In tal senso gli investigatori sono riusciti a rintracciare e conseguentemente a monitorare i diversi luoghi di lavoro dei due citati cittadini stranieri, uno dei quali si era anche disfatto della propria utenza cellulare al fine di scongiurare l eventuale tracciamento del proprio telefono.
I due sono tuttora detenuti presso la casa circondariale di Regina Coeli in stato di custodia cautelare in carcere.
La loro posizione si è aggravata con il decesso, avvenuto il 7 settembre, in ospedale, del filippino già ricoverato in gravi condizioni.
Tra i motivi allorigine della sanguinosa lite sembrerebbero esservi risentimenti pregressi riconducibili sostanzialmente a futili motivi, forse aggravati dal massiccio consumo di alcolici.