Le morti sul lavoro, dopo la fine di Catalin Dragos Purda, sono una questione urgente da risolve anche per i sindacati. Quello dell’edilizia continua a essere uno dei settori “più colpiti dagli infortuni con esito mortale, tra le riaperture dei cantieri post-covid e il rilancio del comparto sostenuto dai bonus edilizi, gli incidenti sul lavoro hanno infatti registrato una decisa impennata: da inizio anno ai primi di ottobre si è registrata una vittima ogni 48 ore. Nei cantieri si muore come 50 anni fa” spiegano, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio, insieme a Fillea Cgil di Roma e del Lazio, Filca Cisl Roma e Feneal Uil di Roma e del Lazio.
Per i sindacati, le imprese “devono capire che investire sulla sicurezza significa investire sul futuro della propria azienda”. Un tema su cui è necessario anche l’impegno delle istituzioni, “a partire dalla Prefettura di Roma, che ancora non ha convocato il tavolo con le organizzazioni sindacali del settore edile”.
Ma non c’è, secondo i sindacati, solo il tema della sicurezza da prendere in esame. “Catalin Dragos Purda si ritrovava applicato un contratto differente da quello dell’edilizia. Non è una novità. Nei cantieri edili, sia pubblici e privati, vi è ormai di tutto: non solo catene lunghe di sub appalti, ma anche l’applicazione di contratti diversi da quello dell’edilizia, in una vera e propria corsa al massimo ribasso ‘travestito’. Contratti che non solo riconoscono ai lavoratori salari più bassi, ma che non hanno quegli strumenti bilaterali come le Scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, da sempre presidio della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori in cantiere. Per queste ragioni è una priorità anche dare vita a una vera strategia contro il dumping contrattuale per garantire gli stessi diritti e le stesse tutele a quanti lavorano nei cantieri”.
“La morte dell’operaio di 41 anni avvenuta sul posto di lavoro nel centro di Roma è l’ennesima sconfitta di un sistema che va rivisto come da anni ormai chiediamo”. Queste le parole del segretario regionale dell’Ugl Lazio Armando Valiani a commento della tragedia che ha visto coinvolto un operaio rumeno caduto da un’impalcatura in piazzale Gregorio VII, in zona San Pietro: “Le morti bianche si susseguono quasi giornalmente, un vero e proprio bollettino di guerra. Nel porgere le condoglianze alla famiglia del povero operaio, ribadiamo la necessità di promozione di una cultura della sicurezza sui posti di lavoro”. “Servono controlli più frequenti sui cantieri – auspica – per garantire agli operai di agire in tranquillità e di non dover rischiare la vita per portare a casa lo stipendio”.