Monte Stallonara, a Valle Galeria, grazie a un ambizioso piano di zona del 2003 doveva dare casa a circa 5mila persone e riqualificare l’intera area attraverso un intervento di edilizia agevolata. Ma a 11 anni di distanza, chi ha comprato oggi si ritrova con una casa pronta da anni ma inabitabile, senza servizi di urbanizzazione primaria, senza strade né illuminazione pubblica; un quartiere rimasto sulla carta, soffocato dalla polvere dei cantieri in estate, con cantine e garage allagati ad ogni pioggia, bersagliato dai furti. “Nella maggior parte, le case finite non hanno né rete idrica, né l’allaccio in fogna e non c’è né corrente né gas”. “La legge 167 riferisce che il Comune ha tre anni di tempo dalla prima concessione edilizia per fare le opere di urbanizzazione; qui la prima risale al 2006-2007. Nel frattempo, pagare il mutuo per una di queste case e un affitto altrove in attesa di ottenere un’agibilità che sembra ormai un miraggio, è diventata una situazione insostenibile e qualcuno ha deciso di trasferirsi qui, abusivo in casa propria, cittadino di un cantiere aperto. Insomma, c’è chi ha pagato la casa e non può entrare e chi invece decide di prendere possesso della “nuova” abitazione accollandosi i rischi: “carenza di tutto e nessuna tutela”, riassume Monica che ci tiene a sottolineare che “le opere di urbanizzazione primaria non ce le stanno regalando, le stanno facendo con i soldi nostri, quelli pagati a cooperative e imprese dal momento del primo acconto”. Ora l’appello dei cittadini “è al sindaco Marino perché venga qui a vedere con i suoi occhi la situazione in cui viviamo, e a Zingaretti, visto che siamo a 800 metri dalla Regione Lazio, ma nessuno si è mai degnato di venire”.