“Siamo in sciopero perché a novembre abbiamo ricevuto un semplice acconto dello stipendio e non sappiamo quando le retribuzioni future arriveranno. Se arriveranno”. Così Vincenzo Ceravolo, Rsa Fit Cisl Lazio, nel terzo giorno di proteste dei dipendenti di Roma Metropolitane, che lamentano il mancato pagamento di parte dello stipendio di novembre, l’intero importo di dicembre e tredicesima.
I lavoratori si sono radunati questa mattina in via Tuscolana 171, davanti alla sede dell’azienda municipalizzata sommersa dai debiti fuori bilancio, già in liquidazione dall’ottobre 2019, dopo che ieri hanno raggiunto il Campidoglio. “Da questa situazione non se esce – spiega Irene Simoncelli della Uil trasporti – affrontiamo da sei anni sempre gli stessi problemi”.
Nelle scorse settimane l’azienda è stata oggetto di un secondo pignoramento per un valore complessivo di circa 18 milioni di euro. Debiti che dovrebbe coprire il Comune di Roma, ma con “l’azienda che scivola verso il fallimento – spiegano i sindacati – i dipendenti credono poco in una rapida soluzione della questione”. “Purtroppo non abbiamo una risonanza tale che se scioperiamo blocchiamo una città – prosegue Simoncelli – Non abbiamo questo strumento a livello sindacale. L’unica cosa che possiamo fare è continuare a scioperare, sperando che qualcuno ci dia una voce”.
Il blocco di tre giorni, però, sembra aver smosso qualcosa. Il direttore generale di Roma Capitale, Franco Giampaoletti, martedì dovrebbe incontrare i lavoratori. “Staremo a vedere – dice Luigi Venturini della Filt Cgil – speriamo che serva a qualcosa. Non abbiamo tante notizie, solo dall’incontro sapremo cosa ci sarà di nuovo. Attualmente né stipendi né tredicesima sono accreditate. Aspetteremo le solite promesse e i soliti proclami. Ma noi lavoratori faremo un Natale pessimo”.
Mario Bonito