“Campisano, Calabrese, i tassisti esigono rispetto”. Con questo slogan la categoria si è radunata questa mattina in piazza del Campidoglio, a Roma, per protestare contro “le inopportune scelte messe in campo dall’attuale amministrazione comunale”.
Crollo della domanda
“Siamo qui per esprimere il nostro disagio, stiamo sopportando di tutto da quattro anni – ha spiegato Alessandro Genovese di Ugl Taxi – e in questi mesi di pandemia abbiamo ricevuto in cambio dall’amministrazione due mascherine e una fetta di colomba”.
“Però abbiamo resistito – ha proseguito – abbiamo dato il servizio alla popolazione e alle persone in difficoltà. L’amministrazione ci ha ricambiato portando sul tavolo un progetto, fermo da anni, dell’area metropolitana che prevede cose molto svantaggiose per la nostra categoria”.
Non solo pandemia
Senza turisti e con le misure restrittive imposte per frenare i contagi, i tassisti hanno subito “un enorme crollo della domanda” e la categoria ha sofferto una “crisi feroce” e ricevuto “pochi sostegni”. Non solo ristori, però, ma il settore critica – spiega Genovese – anche la gestione della turnazione e il mancato monitoraggio “sull’afflusso dei noleggi con conducente che vengono da tutte le parti d’Italia”.
“La gestione della turnazione è un affronto – ha sottolineato – Sono previste più macchine in orari dove non c’è la richiesta, mentre quando serviva sono state tolte”. “Oltre all’indifferenza verso una categoria che ha 8.000 operatori – ha concluso Genovese – c’è anche una grande approssimazione nel fare le cose”.
I sostegni
Nel novembre 2020 la Regione Lazio ha stanziato 6,2 milioni di euro a fondo perduto versati, tramite bando, per la categoria e per Ncc (in totale circa 11mila nel Lazio). Ogni operatore taxi in servizio ha ricevuto 700 euro; una somma che, nel caso dei soggetti titolari di autorizzazione Ncc, rilasciata nella Regione Lazio, è arrivata, con un meccanismo a scalare, fino a un massimo di 1.600 euro per coloro in possesso di più autorizzazioni (massimo tre).