A Roma oggi, domenica 7 giugno, c’è stata una manifestazione contro il razzismo in ricordo di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso durante un fermo di polizia. La manifestazione si è tenuta a piazza del Popolo, nel cuore della capitale, e hanno partecipato circa tremila persone. Sardine, Fridaysforfuture-Roma, Giovani europeisti verdi, Nibi: neri italiani e cittadini statunitensi che vivono a Roma sono stati i promotori della “protesta pacifica”.
Roma, le ragioni della manifestazione
“Black lives matter”, “I can’t breathe” e “No justice no peace” sono solo alcuni dei cartelli che hanno riempito la piazza. Sono gli slogan ripresi dai manifestanti statunitensi che da dodici giorni protestano per la morte di Floyd. Il sit-in è durato circa due ore; i manifestanti hanno partecipato seguendo le regole del distanziamento sociale e indossando le mascherine di sicurezza. Hanno preso parte alla manifestazione tanti giovani, ragazzi e ragazze dei licei e delle università. Per otto minuti e quarantasei secondi, dalle 12.03 alle 12.11, i manifestanti si sono inginocchiati con il pugno rivolto al cielo. È lo stesso tempo che Derek Chauvin, il poliziotto accusato di omicidio volontario, ha tenuto il ginocchio sul collo di Floyd. Fino alla sua morte. Non sono stati però otto minuti di silenzio. I manifestanti hanno urlato in coro “I can’t breathe”, l’ultima frase pronunciata da Floyd prima di morire sotto il peso del poliziotto di Minneapolis. Una frase diventata il simbolo della lotta al razzismo.
Mario Bonito