L’appuntamento con la storia è fissato a domani. La Roma si giocherà in un Olimpico gremito all’accesso alla finale di Conference League contro il Leicester dopo il pareggio maturato in Inghilterra. Mourinho, in conferenza stampa, è stato chiaro: si aspetta uno stadio infuocato. Settantamila tifosi pronti ad accompagnare i calciatori in campo.
Il fattore Olimpico sarò decisivo per conquistare una finale europea che ai giallorossi manca da decenni. La prima differenza tra le due squadre è che il Leicester, rispetto alla Roma, nell’ultima partita di campionato ha potuto fare diversi cambi. Motivo per cui potrebbe avere più forze.
Sull’argomento Mourinho in conferenza risponde così: “Spero nessuno però l’analisi che hai fatto è ovvia. Sono stato nella stessa situazione, se non hai possibilità in campionato e hai una competizione europea il focus diventa quella. Anche se la sentono la loro coppa perché era l’Europa League è un modo per giocare in Europa il prossimo anno. E’ normale che hanno fatto riposare tanti giocatori. Noi non possiamo farlo e abbiamo la possibilità con il campionato di andare in Europa League. Spero che l’aspetto emozionale possa mettere i miei in uno stato di calma altissimo che possa aiutare la squadra a vincere”
L’allenatore portoghese domani sera dovrà fare a meno di Mkhitaryan, uno dei giocatori più importanti della rosa. Come si sostituisce un elemento così? “Noi non abbiamo un altro come lui, ci sono squadre top che hanno due giocatori simili in ogni posizione. Sono squadre che non soffrono le assenze. Noi non abbiamo un ricambio a Mkhitaryan, non c’è la possibilità di fare lo stesso con altri calciatori. Ma l’obiettivo non cambia, vogliamo andare in finale. Non mi stanco mai di ripetere che domani saranno 14 giornate di Conference. Abbiamo iniziato in Turchia è l’ultima in Inghilterra. Abbiamo giocato giovedì e domenica in campionato ma siamo qui come squadra. Non c’è Mkhitaryan ma andiamo a combattere”.
Mourinho parla oi del rapporto creato con i tifosi e l’ambiente che si aspetta domani: “Non c’è dubbio che l’empatia creata tra di noi con i tifosi è qualcosa di fantastico. Stiamo insieme da 10 mesi con momenti belli e meno belli. Siamo stati insieme con empatia e arriviamo in un momento dove si giocano all’Olimpico le ultime due gare della stagione. Domani in Conference e tra due settimane con il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia che rimane al di là dei risultati. Però meritiamo tutti di finire bene queste due gare in casa. Quello che dico ai tifosi è che giochiamo per noi ma anche tanto per loro. Mi piacerebbe che loro giocassero la gara con noi. Si può stare allo stadio a fare lo spettatore, con 70mila spettatori non ci si fa nulla. Se tutti vogliono giocare è diverso. Chiediamo di non venire allo stadio a vedere la partita ma di giocarla con noi”.