ROMA-LATINA, M5S: “CONTRARI ALLA REALIZZAZIONE DELL’AUTOSTRADA”

“Il M5S ribadisce la sua totale contrarietà alla realizzazione dell’Autostrada Roma-Latina. Questa enorme colata di asfalto, non solo provocherebbe l’ennesima devastazione dell’Agro pontino e delle economie agricole della zona, ma risulterebbe del tutto inutile ed anzi ad impatto trasportistico negativo: infatti non farebbe altro che aumentare il traffico veicolare in direzione di Roma e sul Gra, effetto che potrebbe essere scongiurato solo da un concomitante potenziamento della rete ferroviaria”. Così, in una nota, il gruppo comunale del Movimento 5 stelle. “Inoltre – prosegue la nota – temiamo fortemente una significativa lievitazione dei costi dell’opera, considerato che il progetto ed il piano finanziario risultano ampiamente datati. Insomma, paventiamo con forza che la Roma-Latina possa configurare una Pedemontana bis (anch’essa realizzata in project financing), nella quale i finanziamenti pubblici si sono dimostrati insufficienti dopo appena 4 anni di lavori (sui 10 previsti). Il tutto per doppiare un’opera stradale già esistente, quale la Pontina. La strategicità l’hanno compresa solo i soliti PDL e PD-L – che hanno esultato in maniera bipartisan al momento dell’approvazione del progetto il 2 agosto u.s. – visto che tutte le parti della società civile e produttiva hanno espresso un parere contrario. Se magari volessero spiegarli anche a noi grillini i presupposti di questa strategicità, ci farebbero una grande cortesia. Noi riteniamo che sarebbe molto più utile utilizzare i finanziamenti pubblici già stanziati dal CIPE per riqualificare l’attuale rete viaria (Pontina), per realizzare un potenziamento sostenibile ed a basso impatto della rete ferroviaria pontina e, soprattutto, per intraprendere un programma (questo si, strategico) di risanamento della rete stradale di Roma Capitale.
Ma, si sa, Il punto è che noi continuiamo a ritenere strategiche la sicurezza dei cittadini e la sopravvivenza delle piccole e medie imprese, cose poco importanti per la politica che continua a privilegiare grandi interessi economici di pochi”.