Sono state arrestate 37 persone nell’ambito dellinchiesta su un vero e proprio sodalizio mafioso. In manette anche l’ex amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini e l’ex terrorista dei Nuclei armati rivoluzionari, Massimo Carminati. C’è anche il nome di Gianni Alemanno tra gli oltre 100 indagati nella maxi-inchiesta della Procura di Roma. Il gip contesta ll’ex sindaco della Capitale il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Gli inquirenti hanno proceduto anche alla perquisizione della sua abitazione. Alemanno ha poi dichiarato: “Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta” e poi ha continuato dicendo: “Sono sicuro che il lavoro della Magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti”.
Un sodalizio che si snodava per tutta Roma con a capo lex dei N.a.r. ed ex Banda della Magliana, Massimo Carminati. La Procura contesta ai 37 indagati i reati di associazione di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Al centro dell’indagine, un sodalizio da anni radicato nella Capitale con infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale politico e istituzionale che comprendeva l’ex a.d. dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, e l’ex amministratore di Ama, Franco Panzironi, i quali rappresentavano uno stabile contributo per l’aggiudicazione degli appalti. Tutto documentato dagli inquirenti, che hanno presentato le prove di un sistema corruttivo finalizzato all’assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati. Sono finite in carcere 29 persone mentre le altre 8 sono state poste ai domiciliari.
Una vera holding criminaleche spaziava dalla corruzione per aggiudicarsi appalti, all’estorsione, all’usura e al riciclaggio.