Circa 300 persone di ogni nazionalita’, indiani, cinesi, sudamericani, africani, signore col chador e il capo coperto da veli, insieme a pochissimi italiani stanno manifestando, in queste ore, per il diritto alla casa, in piazza del Campidoglio. Molti bambini accompagnati dai loro genitori, megafoni e striscioni (’il profitto uccide territori e vite. 19 ottobre sollevazione’, ’liberiamoci dagli sfratti. 250.000 sfratti in Italia per morosita’. Sindaco che fai?’, ’Roma non si vende’). C’e’ chi mangia, c’e’ chi si disseta, c’e’ chi fuma o parla al cellulare, chi aspetta paziente. I manifestanti si confondono con i turisti. Increduli, sospettosi, incuriositi. Intanto i rappresentanti del coordinamento cittadino lotta per la casa, dopo avere occupato simbolicamente l’ex sede della Polizia municipale, tra via del Corso e via Montecatini, stanno incontrando in Campidoglio, nella sala del Carroccio, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il vicesindaco Luigi Nieri, l’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo, quello alla casa Daniele Ozzimo. Sono decisi i manifestanti, compatti, no alla svendita del patrimonio. Chiedono che il Comune trasformi le caserme dismesse o l’immobile occupato oggi, per esempio, in appartamenti. Da affittare a prezzi low cost.