Ieri, mercoledì 28 aprile, Street of the life, palestra popolare di Spinaceto, ha rischiato di essere “l’ultima vittima” della delibera 140 del 2015 del Comune di Roma, un documento nato per riordinare “il patrimonio indisponibile” della città in concessione, ma che nei fatti “calcola sulla base di canoni di mercato” centinaia di immobili utilizzati per “fare solidarietà, cultura, integrazione e salvaguardia del territorio”.
In seguito all’appello della comunità lo sgombero della storica palestra, “un polo di aggregazione del quartiere attivo dal 2000” spiega il responsabile, è stato sospeso. Non definitivamente archiviato, dunque. Una condizione che riguarda tante altre realtà capitoline, costrette “a resistere nei tribunali”, spiega la Comunità per le autonome iniziative organizzate, perché “vessate da richieste economiche esorbitanti”.
“Noi non siamo un’attività commerciale – sottolinea il responsabile di Street of the life – siamo una palestra di arti marziali, un centro di integrazione della zona, dove tante palestre rischiano di chiudere per la crisi economica. Tutte le nostre entrate sono state utilizzate per rimodernare e riordinare questo locale, un bene di tutti, della cittadinanza e del quartiere. Sgomberare ciò che negli anni abbiamo faticosamente tutelato sarebbe stato ingiusto”.
Stesse difficoltà, anche se in un contesto differente, sono raccontate da Guglielmo Zanetta, segretario Club degli Hamici, associazione in zona Laurentina che da quasi 30 anni si occupa di persone con disabilità. “Abbiamo un grosso problema – spiega Zanetta – il Comune dieci anni fa si è svegliato e ci ha raddoppiato il canone di affitto, che noi non possiamo pagare. Le nostre risorse sono il 5 per mille, i volontari (ndr: sempre meno) che pagano undici euro al mese di retta e contributi da privati, molto scarsi in questo periodo”.
“Le esperienze sociali, culturali, sportive, di tutela del territorio vanno valorizzate, non sgomberate”, ha commentato Stefano Fassina, deputato LeU e consigliere di Sinistra X Roma, presente nella conferenza stampa di oggi sulla gestione del patrimonio indisponibile di Roma Capitale per “sostenere fino in fondo la salvaguardia” di quei patrimoni “inestimabili di solidarietà, sport, passione civica e di investimento economico”.
“La sindaca deve fermare la ingiunzioni di pagamento ingiustificate e illegittime e gli sgomberi – ha proseguito Fassina – L’amministrazione non può restare indifferente e costringere associazioni già piagate dalle restrizioni Covid a dover fare cause giudiziarie, regolarmente vinte, ma molto costose”.
“Il Comune dovrebbe sostenere queste iniziative – ha chiosato – invece applica la delibera che li colpisce. Vogliamo cambiare radicalmente rotta e far applicare un regolamento che valorizzi queste esperienze sociali decisive per il futuro della nostra città”.
Mario Bonito