“Roma città ferita, le casse sono piene e non si spende”. Lo dice l’ex ministro dell’Economia e candidato a sindaco di Roma per il Pd Roberto Gualtieri al ‘Corriere della Sera’. “Punterò sui giovani e sulle competenze – afferma – Calenda? La sfida è a tre, noi la destra e Raggi”.
“Il governo Draghi sta lavorando bene — sostiene Gualtieri – I dati del primo trimestre, in cui abbiamo fatto meglio di Francia, Germania e Spagna, dimostrano che la politica che ho condotto con il precedente governo ha funzionato. Investimenti, costruzioni, domanda interna, tenuta dei servizi: dietro c’è la vitalità delle nostre imprese ma anche scelte giuste a livello macroeconomico e nel mix di interventi. Vedo una positiva continuità del nuovo governo e un ottimo lavoro su vaccini e Recovery. Quest’anno mi aspetto una crescita superiore al 5%”.
“Roma – dice – paga l’inadeguatezza delle amministrazioni Raggi e Alemanno. Da anni non si programma e non si investe. Abbiamo studiato i bilanci e il dato impressionante è la quantità di risorse che Roma aveva e ha, ma rimangono non spese. Cosa propongo? Va rafforzata la capacità di progettazione ed esecuzione delle opere – spiega Gualtieri – anche con strutture dedicate e professionalità specifiche. Ci serve una governance semplificata di aziende e agenzie comunali, per far funzionare trasporti, traffico, raccolta rifiuti. È anche un motore di crescita: l’economia circolare ha bisogno di tecnologia e competenze, un sistema di trasporti integrati ha bisogno di innovazione anche digitale. Poi bisogna valorizzare le vocazioni di Roma: ricerca e industria di alta tecnologia, cultura, produzione artistica e audiovisiva, turismo, commercio, servizi avanzati”.
Sulla periferia “è prioritario curare le ferite della diseguaglianza e dell’esclusione, puntando su politiche e infrastrutture sociali, coinvolgendo il terzo settore. Vanno riqualificati gli spazi urbani, quindi serve concretezza, a partire dai progetti per intercettare le risorse del Recovery. Roma ha un potenziale di città verde e sostenibile, digitale e creativa, inclusiva e aperta al mondo. Come fa Parigi, ripenseremo spazi e funzioni per assicurare in tutti i quartieri i servizi fondamentali2.
“Le amministrazioni Francesco Rutelli e Walter Veltroni – prosegue – sono state le migliori degli ultimi decenni. Ad Alemanno è stato consegnato un bilancio in ordine e l’azzeramento del debito deciso dal governo. Dopo cinque anni di gestione disastrosa lo ha lasciato con 550 milioni di deficit strutturale e il tracollo degli investimenti. Ignazio Marino ha rimesso i conti a posto: un lavoro finito nella paralisi dell’attuale amministrazione. Oggi c’è la possibilità di ripartire. Possiamo migliorare qualità e quantità dei servizi erogati. Un esempio? La Corte dei Conti spiega come l’assenza di investimenti sul rinnovo della flotta Atac abbia fatto lievitare i costi di manutenzione a spese del servizio”.