A quanto sembrerebbe, dopo due anni e mezzo di mandato, la giunta guidata da Ignazio Marino sta giungendo al capolinea. Dal mattino, continue voci poi smentite, continuano a riportare le dimissioni degli assessori. Uno ’stato d’allerta’ che segue un’accesa riunione tra Renzi ed Orfini, col secondo da sempre acceso sostenitore del primo cittadino. Eppure, fino a poche ore fa Marino ha continuato a ribadire l’intenzione di non voler mollare. “In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nellinteresse della città. E di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome – si legge – Di che cosa si preoccupano oggi i romani? Dei rifiuti, dei trasporti pubblici o degli scontrini delle mie cene di lavoro? Ciascuno si dia la sua risposta e sono convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini sia interessata ai problemi di Roma. Di questo mi sono occupato anche oggi. Ma non è mia abitudine eludere i problemi e sono stufo di tutte queste polemiche”. Ho già chiesto alla Ragioneria di calcolare questa stessa notte al centesimo le spese di rappresentanza pagate con la carta di credito e domattina staccherò lassegno per lintera cifra, iva compresi quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio due milioni di euro. E grazie a quelle risorse che stiamo restaurando, tra laltro, la fontana del Quirinale’’. Non si è fatta attendere ’la risposta’ del sindaco Ignazio Marino, all’indomani dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Roma su viaggi e spese di rappresentanza sostenute dal comune di Roma. ’’La mia decisione mette un punto, e adesso basta polemiche. Dato che alcuni hanno deciso di investire la Procura di questa vicenda, saranno i magistrati a ristabilire la verità – dice ancora il primo cittadino – Ma una cosa è chiara: Sono stato io a mettere online tutti gli atti di cui si parla in queste ore. Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca”. E ancora: ’’Ma ora voglio che Roma guardi avanti, guardi allimpegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente – sottolinea Marino – Guardo allobiettivo giubilare, allanno che si apre in anticipo l8 dicembre e che si chiuderà a fine novembre del 2016. E una sfida che Roma, con lo sforzo di tutti i cittadini e con il concorso del governo, saprà vincere”. “Io continuerò sulla strada del cambiamento e gli stessi cittadini giudicheranno’’. Intanto, come prevede la prassi, la Procura della Repubblica sta acquisendo materiale e documenti dagli uffici dello scranno capitolino. Sotto la lente anche l’aumento massimo di spesa a disposizione del sindaco, passato da 10mila a 50mila euro, ed il probabile ascolto degli esecizi dove è stata usata la carta. L’apertura del fascicolo, pur senza ipotesi di reato ed indagati, è seguito agli esposti presentati da Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle. Tra le spese non istituzionali ’denunciate’ da Fratelli d’Italia, si leggerebbe tra l’altro, dell’acquisto per il buffet di un evento sportivo per una spesa di 7.143 euro. Nel frattempo, dalla sede del Nazareno, non si odono rumori di alzate di scudi a favore di Marino: “Di fronte alla continua emergenza, alle polemiche ricorrenti, ai disservizi documentati incessantemente dai cittadini, il Pd non può più rimandare l’avvio di una seria riflessione al proprio interno – sottolinea Michele Anzaldi, deputato Pd – Serve una discussione ampia: è giusto che l’Amministrazione della città vada avanti così?”.
M.T.