Unorganizzazione criminale, dedita alle truffe ai danni delle compagnie assicurative, e stata sgominata dai finanzieri del comando provinciale di Roma, al termine di indagini durate circa un anno. Cinquantacinque persone sono state denunciate allAutorita Giudiziaria di Velletri, di cui nove per il reato di truffa. Lintensa attività investigativa della compagnia di nettuno si è conclusa con lesecuzione di un provvedimento di sequestro di beni, disposto dal tribunale di RomaSezione Misure di Prevenzione nei confronti del Dominus del sodalizio, che ha riguardato beni immobili, autovetture, quote societarie e conti correnti. Il gruppo, che aveva il suo quartier generale presso gli uffici di una nota officina per la riparazione di autoveicoli, riusciva ad ottenere illecite liquidazioni di danni, derivanti da denunce di incidenti stradali mai accaduti. Alcuni gregari dellorganizzazione individuavano i veicoli da coinvolgere nei sinistri e provvedevano alla sostituzione delle parti integre con altre danneggiate. Lattività fraudolenta veniva supportata dai rilievi fotografici da sottoporre, a riparazioni ultimate, ai periti assicurativi, mentre gli indennizzi delle compagnie assicurative venivano incassati direttamente dal titolare della carrozzeria, ancorché intestati a terzi soggetti, grazie alla preziosa collaborazione del dipendente di una banca, anchegli componente del gruppo. Nel corso delle perquisizioni, sono state sequestrate migliaia di parti di carrozzeria, da utilizzare alloccorrenza per la simulazione dei sinistri, nonché acquisiti numerosi documenti, moduli c.i.d., compilati in ogni loro parte, pronti per essere utilizzati per futuri sinistri.
I beni sequestrati, per un valore complessivo stimato in circa due milioni di euro, sono:
· Due terreni ad uso agricolo ubicati in nettuno;
· Due fabbricati con terreno circostante ubicati in nettuno;
· Due immobili per civile abitazione ubicati in nettuno;
· Un appartamento ubicato in nettuno;
· Due autoveicoli speciali adibiti a carro attrezzi;
· Cinque autoveicoli;
· Numerose quote societarie;
· Un conto corrente bancario.
Sono stati tutti messi a disposizione di un Amministratore Giudiziario, nominato dal tribunale, che si occuperà di gestirli secondo le direttive dellAutorità Giudiziaria.