In particolare, lo studente, approfittando della sua qualità di tirocinante addetto alla ricezione delle schede contenenti i dati personali ed i recapiti telefonici dei pazienti, in cura presso un ambulatorio dello stesso ospedale, li contattava telefonicamente qualificandosi per tale Nicola, infermiere del suddetto servizio.
Con la scusa di agevolarli, invitava alcuni pazienti, già con appuntamenti per eseguire esami clinici, a presentarsi il giorno successivo per eseguire detti esami.
La mattina dopo, approfittando delle condizioni di minorata difesa, connesse alletà dei pazienti ed allesistenza di una patologia in atto, nonchè raggirandoli in ordine allimminenza dellesame clinico cui doversi sottoporre, si faceva consegnare gli oggetti preziosi che avevano indosso, tra cui catenine, anelli e altri monili in oro, asserendo che sarebbero stati conservati in una apposita cassaforte e successivamente riconsegnati.
Le vittime, una volta resisi conto che le visite non erano state anticipate e che invece erano stati raggirati, tornavano nel luogo del precedente appuntamento con lo pseudo infermiere, che naturalmente aveva fatto già perdere le proprie tracce scappando con la refurtiva.
Grazie ad una particolare attività di indagine e soprattutto grazie alle descrizioni fornite dalle due anziane vittime della truffa ed alla visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, con la collaborazione delle autorità accademiche e sanitarie, il Commissariato di Polizia è riuscito ad identificare il giovane, studente di scienze infermieristiche, al quale i poliziotti del Commissariato di Manfredonia nella giornata di martedì scorso, hanno notificato presso la sua residenza di San Giovanni Rotondo lordinanza relativa allobbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria in orari prestabiliti.