Macchi Di Cellere, di nobili natali, nato e cresciuto ai Parioli ma da tempo residente a Ostia, era stato arrestato il 3 marzo 2012 in quanto sorpreso nel porticciolo della Marina aeroporto di Sestri Ponente, a Genova, con 165 chili di cocaina purissima, per un valore superiore agli 8 milioni di euro, proveniente da Santo Domingo e destinata al mercato della Capitale, attività coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo ligure. Sarebbe stata unetichetta rimasta attaccata a uno dei panetti di cocaina a permettere di risalire allo stupefacente. La droga era arrivata su un container proveniente da Santo Domingo, allinterno di un carico di vini pregiati. Il ruolo di Lele Macchi, in qualità di apripista, consisteva nel controllare con la sua auto la presenza di eventuali esponenti delle forze dellordine per segnalare la necessità di fuga. Gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato Macchi Di Cellere in Francia, ove si era rifugiato a bordo del suo 10 metri a vela, la Cisgashow 34. Luomo, condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per quel reato, era evaso dagli arresti domiciliari, ai quali era ristretto, da scontarsi presso la sua abitazione a Ostia; la Corte dAppello di Genova, su richiesta della Procura Generale, aveva ripristinato a suo carico la custodia cautelare in carcere. Le ricerche nel Sud della Francia, condotte dagli Agenti della Squadra Mobile, della Polizia transalpina e dellInterpol, hanno permesso di localizzare il natante tra oltre 5000 imbarcazioni: Macchi è stato sorpreso, nel pomeriggio del 9 settembre, mentre rientrava sulla sua barca dopo che si era recato a fare la spesa per la cena.