Il rapporto tra nuove tecnologie e performance è protagonista del focus Digitalive al Mattatoio fino al 7 ottobre nellambito del percorso del Roma-Europa Festival 2018, presentando artisti italiani che con la loro pratica performativa, sospesa tra reale e virtuale, stanno rinnovando il concetto stesso di performance, di musica, di arti visive e di spettacolo dal vivo: se Marco Donnarumma insieme a Margherita Pevere nella performance Eingeweide mette in scena un vero e proprio dialogo tra lintelligenza artificiale e la dimensione biologica del corpo, The Cool Couple costruisce degli spazi appositamente pensati per la meditazione in Karma Fails – Meditation is Visualization. Suoni elettronici e atmosfere clubbing, invece, animano le esibizioni di Andrea Familari in coppia con Black Fanfare (Demetrio Castellucci) per il live AV Improvisation, di Caterina Barbieri che presenta il suo Pattern of Consciousness o del duo Quiet Ensemble che in Back Symphony costruisce un concerto per luci stroboscopiche e per i materiali di un retroscena. Alla capacità di un computer di percepire e comprendere una composizione musicale è rivolto Noise is full of words di Void, mentre Polisonum con Materia Lumina crea una performance sonora in anteprima per REf18 che farà risuonare negli spazi del Mattatoio i suoni generati da un ensemble di musicisti campanari che agisce da remoto. Ma lanima tecnologica del REf18 si estende fino alla Sala Santa Rita. Nello storico spazio della città, infatti, sarà visitabile fino al 7 ottobre linstallazione Genesi dei None Collective.
Ancora nel segno della musica, il Romaeuropa Festival 2018 il 6 ottobre presenta, in prima nazionale al Teatro Argentina, il grande regista belga Ivo van Hove con il suo The diary of one who disappeared ispirato allomonima opera e alla vita di Leo Janácek in collaborazione con lAccademia Nazionale di Santa Cecilia. Teatro musicale e fotografia convivono sulla scena per raccontare il fuoco di una passione lunga unintera vita.