Oltre alla crisi sanitaria causata dall’epidemia da Covid-19, a Roma esiste un’altra emergenza: quella dei clochard, costretti a dormire e ad arrangiarsi per strada con le temperature che di notte scendono sotto lo zero. Un’emergenza silenziosa, in un certo senso ciclica, che ha già mietuto otto vittime dall’inizio di novembre. Le ultime a Ostia e a Termini, rispettivamente il 10 e il 6 gennaio.
“Un numero di vittime inaccettabile per la Capitale d’Italia che chiama direttamente in causa le istituzioni” spiegano dalla Comunità di Sant’Egidio, che lancia l’allarme per i prossimi giorni. “Di fronte all’arrivo del grande freddo occorre agire in fretta scavalcando l’ordinaria e colpevole burocrazia”.
Roma Capitale si difende rivendicando l’impegno e l’attivazione del Piano Freddo, potenziato con “9 milioni di euro di investimento per un bando basato su progettualità di durata quadriennale su 500 posti” e “rinnovato quest’anno con 120mila euro”. Troppo poco, spiega la comunità di Sant’Egidio.
Piazza Vittorio: “Situazione insostenibile”
La situazione coinvolge anche i cittadini. Gli abitanti del quartiere Esquilino sono pronti a inviare una lettera di diffida al Campidoglio, che ha già raccolto 500 firme, per denunciare “il degrado” nei portici di piazza Vittorio. “La situazione è insostenibile”, spiegano i residenti, che lamentano cartoni, rifiuti e siringhe lasciate per strada e gazebo dei tamponi utilizzati dai senzatetto per ripararsi dal freddo. Oltre al degrado anche “rischi per la salute pubblica”.
Il I Municipio ha sollecitato più volte il dipartimento di Politiche Sociali ad agire, ma finora non si riesce a trovare una soluzione adeguata. Mentre a pagare, come sempre, sono i cittadini e le persone più fragili.