E questa sostanzialmente la strada per uscire dallemergenza delle scorse settimane indicata da Estella Marino, assessore allAmbiente del Comune di Roma e da Daniele Fortini, presidente e amministratore delegato di Ama, nel corso dellaudizione che si è svolta oggi nella commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio. Laudizione, come ha ricordato il vicepresidente della commissione, Enrico Forte (Pd), era stata chiesta da Pietro Di Paolo (Ncd) per capire quali sono le misure che Ama e il Campidoglio stanno prendendo per uscire dallemergenza. Non bisogna strumentalizzare le difficoltà che stiamo incontrando, perché il tema è già complesso di suo, ha esordito Estella Marino, assessore allAmbiente del Comune di Roma, che ha poi fatto un rapido riassunto di quanto successo nellultimo anno: dallobbligo di trattare i rifiuti prima di portarli in discarica, alla chiusura di Malagrotta, allaumento della raccolta differenziata, con lavvio in cinque nuovi municipi. Lequilibro fra rifiuti raccolti e capacità di trattamento negli impianti è troppo fragile ha spiegato Marino basta un guasto per ritrovarsi in piena emergenza. Dobbiamo spingere sulla raccolta differenziata, in questa maniera, a fine anno, avremo un equilibrio più stabile. Su questo tema Daniele Fortini, presidente e amministratore di Ama, è entrato più nel dettaglio: La situazione è tornata sotto controllo, la raccolta funziona regolarmente, con il mese di agosto metteremo in campo un progetto di pulizia straordinaria e igienizzazione delle strade. Bisogna prevenire le criticità, aumentando la differenziata, ma anche la capacità degli impianti di trattamento. Per quanto riguarda la differenziata dobbiamo arrivare al 50 per cento entro dicembre. Lo faremo con i due nuovi municipi partiti a giugno e i tre che partiranno in autunno. Dobbiamo far lavorare gli impianti della Colari a pieno regime, anche il sabato e la domenica. Chiediamo alla Regione di autorizzarci a usare, in caso di emergenza i nostri Tmb con modalità di tritovagliatura. In più speriamo di avere presto il via libera allutilizzo di un tritovagliatore mobile a Rocca Cencia. In questa maniera potremo trattare mille tonnellate in più al giorno. Per il futuro – ha proseguito Fortini – bisogna cambiare il sistema nel suo complesso. Attualmente tutta lazienda è progettata per alimentare una buca. Tutto ciò che raccogliamo è destinato a discarica o inceneritori. Un sistema arcaico, con macchine obsolete. Dobbiamo cambiare ottica: alla fine del ciclo i rifiuti devono tornare a essere prodotti. La nuova direttiva europea porrà lobiettivo del 70 per cento nel 2030.