Rosalba Castiglione, assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale, in occasione dellincontro avvenuto la scorsa settimana con lassessore alle Politiche abitative, Urbanistica, Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero della Regione Lazio Massimiliano Valeriani, ha proposto possibili soluzioni per affrontare lemergenza abitativa a Roma, sulle quali si attende la risposta della Regione.
Lassessora capitolina ha presentato la necessità di procedere con labolizione dellart. 50 comma 3, che consentirebbe di rendere immediatamente disponibili quasi 4000 immobili a favore dei nuclei familiari in graduatoria per lEdilizia Residenziale Pubblica. Ad oggi, infatti, larticolo 50 prevede che coloro che superano per due anni consecutivi il limite di reddito annuo per la decadenza dallassegnazione degli alloggi popolari possano accettare, per la risoluzione del contratto, lapplicazione di un canone concordato.
Secondo lassessora Castiglione, la norma snaturerebbe il senso stesso dellEdilizia Residenziale Pubblica, che è stata pensata per chi si trova nellimpossibilità economica di permettersi un alloggio sul libero mercato.
In un clima sereno si è parlato anche di come mettere in campo sinergie tra Comune e Regione per implementare possibili soluzioni allemergenza abitativa, tra cui quelle che concernono i problemi legati allapplicazione delle delibere regionali per il trasferimento dei fondi ex Gescal destinati a Roma capitale.
Per sbloccare la situazione, nellottobre 2017 Roma Capitale ha provveduto ad inviare alla Regione uno schema di convenzione che potesse effettivamente sbloccare tali fondi, ma ad oggi non è ancora giunta da parte della Regione alcuna risposta.
Lassessora Castiglione ha sottolineato come la sottoscrizione della convenzione proposta da Roma Capitale darebbe finalmente respiro per lacquisto di nuovi immobili e la manutenzione del patrimonio residenziale esistente, dando un importante impulso allo scorrimento delle graduatorie che ad oggi contano circa 11.600 nuclei familiari in attesa della casa popolare.