Un weekend letteralmente infuocato quello che si è vissuto a Roma e nel Lazio: decine di incendi, una vera emergenza aggravata da siccità e rifiuti. Fiamme e roghi in città e in provincia. La Capitale continua a bruciare.
Le alte temperature hanno acuito l’allarme dei tanti incendi boschivi come quello di una vasta area di sterpaglie e vegetazione sulla Colombo, o il rogo su 40 ettari sulla Laurentina, per cui è occorsa una task force di vigili del fuoco, protezione civile, elicotteri, ore e ore d’intervento per spegnere il rogo.
In appena 24 ore, circa 120 gli interventi, principalmente nelle zone Ardeatina-Laurentina, Civitavecchia, Tivoli e galleria Appia. Boschi e terreni dell’intera area romana in fiamme, ma per fortuna, non coinvolte abitazioni.
In fiamme anche l’area sud della capitale: a Pineta di Castel Fusano e Ardea, zona di Nuova Florida, nell’area di una vecchia cava di tufo, a poca distanza da un centro anziani. A fuoco anche una cabina elettrica che alimenta ripetitori telefonici. Necessaria la bonifica dii 10.000 metri quadrati di terreno bruciato. Nel mentre, altri vasti incendi in zona Magliana e a Pratica di Mare.
Ad acuire il problema, la presenza di tante, troppe discariche abusive a cielo aperto, pericolose per la salute pubblica e sbocco per fiamme, anche a causa della forte siccità.
I focolai, alimentati dai rifiuti, spesso tossici, oltre a colonne di fumo e rischi evidenti, rendono l’aria irrespirabile e a rischio l’incolumità di persone e cose.
Ed è solo l’inizio della stagione. I cittadini chiedono interventi, bonifiche delle discariche e telecamere per stanare incivili e i piromani, nell’ottica di una imprescindibile misura preventiva.