ROMA, DUE ARRESTI PER IL SEQUSTRO E L’OMICIDIO LASHEIN EBRAIM

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura hanno arrestato due stranieri ritenuti responsabili del sequestro di persona e dell’omicidio preterintenzionale di Abdel Hamid Mohamed Lashein Ebrahim, l’egiziano 53enne il cui cadavere è stato rinvenuto in un’area rurale in via Inviolatella Salaria a Roma il 28 ottobre 2013.

La vittima presentava le mani legate dietro la schiena ed era deceduta a causa di un infarto del miocardio. L’uomo che era uscito di casa intorno alle due del 28 ottobre scorso, non aveva più dato notizie di se. Le successive indagini della Squadra Mobile hanno consentito di acquisire elementi di responsabilità a carico di tre stranieri, l’egiziano Mohamed Hamdy Aref Gebril, di 27 anni e i due romeni Vasilica Laurentiu Lovin e Catalin Ciobanu, rispettivamente di 22 e 31 anni. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha consentito di ricostruire l’accaduto: in particolare il Gebril, già indagato nel 2012 poiché ritenuto responsabile di aver appiccato un incendio di chiara matrice estorsiva in danno di uno dei negozi della vittima, assoldando i due coindagati romeni, avrebbe organizzato il sequestro di persona del Lashein, verosimilmente al fine di dargli una lezione e rendere maggiormente incisive le richieste estorsive in suo danno. Nel corso del sequestro, dopo che era stata prelevata dalla propria abitazione non appena uscitane e condotta nell’area isolata e rurale ove ne è stato rinvenuto il corpo, la vittima è stata colta da un infarto, decedendo all’istante. Le indagini hanno consentito di ricostruire i movimenti dei tre indagati, collocandoli sia in prossimità dell’abitazione della vittima, ove è materialmente avvenuto il sequestro di persona, che sul luogo del rinvenimento del corpo dell’egiziano, in orari compatibili con i fatti e senza alcuna ragione che giustificasse la loro presenza in loco; inoltre, i due romeni sono stati localizzati, la mattina del 28 ottobre, nei pressi di via Longoni, ove, successivamente,  è stata  rinvenuta la vettura in uso al deceduto. Ulteriore arricchimento dell’ipotesi di indagine è stato fornito dalle attività tecniche di intercettazione telefonica. All’esito delle risultanze investigative, il G.I.P. ha ravvisato a carico dei tre, gravi indizi di colpevolezza, emettendo il provvedimento restrittivo in argomento che, per Ciobanu, sarà eseguito attraverso Ministero Affari Esteri, atteso che quest’ultimo è tuttora detenuto presso le strutture carcerarie romene, ove vi è stato ristretto per reati contro il patrimonio.