ROMA, DOPO UN FURTO RISCHIA DI ANNEGARE NELL’ANIENE

Un rocambolesco inseguimento, l’altra sera, è andato in scena tra Cesano e il campo nomadi di via di Salone, dove i Carabinieri hanno arrestato un 21enne di origini slave, domiciliato nell’insediamento e già conosciuto alle forze dell’ordine, con le accuse di sequestro di persona, rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

I fatti hanno avuto inizio nei pressi di un bar di Cesano, nelle vicinanze della stazione ferroviaria: qui, un cittadino romeno di 30 anni, arrivato a bordo della sua Bmw e in attesa dell’arrivo di un suo conoscente, è stato avvicinato dal 21enne, il quale, dopo averlo minacciato, lo ha costretto a consegnargli le chiavi. Subito dopo lo ha fatto salire con la forza a bordo di un’utilitaria, condotta da un complice. Seguiti dal 21enne, si sono allontanati in direzione del cimitero di Cesano, località in cui hanno deciso di liberare la vittima. Il 30enne ha immediatamente chiesto aiuto al “112”. Una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Settebagni, che stava partecipando alle ricerche dei malviventi, ha individuato la Bmw rubata mentre percorreva il Grande Raccordo Anulare, all’altezza di Castel Giubileo. Dopo alcune pericolose manovre, il rapinatore è riuscito a dileguarsi, ma alle sue calcagna si era già messa anche una pattuglia del Reparto Volanti della Polizia di Stato, sopraggiunta con le autoradio del Nucleo Radiomobile di Roma e del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro. L’inseguimento si è concluso nel campo nomadi di via di Salone, dove il 21enne ha abbandonato l’auto fuggendo a piedi, per circa 2 Km, nei campi limitrofi. Raggiunto da un equipaggio dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile, il nomade è riuscito, in un primo momento, a divincolarsi colpendo i militari con calci e pugni e per sfuggire alla cattura e dopo circa 2 km il malvivente ha pensato bene di gettarsi nelle acque del fiume Aniene. Il giovane, esausto per la lunga fuga, ha iniziato ad avere problemi ed ha implorato i Carabinieri di aiutarlo. I militari, dopo averlo individuato aggrappato a fatica ad alcune fronde, si sono, a loro volta, tuffati nel fiume riuscendo a salvare il 21enne. Dopo essere stato visitato dai sanitari del “S. Eugenio”, che lo hanno dimesso con 15 giorni di prognosi, il nomade è stato portato nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Bmw, invece, è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.