Apprendiamo con sconcerto che ieri Il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha accolto in Campidoglio il Sindaco di Mosca Sergey Sobyanin per la firma di un protocollo di intesa tra le due città. Una scelta che ci appare incomprensibile in un momento così delicato in cui la Russia è sotto i riflettori per le violazioni dei diritti umani e delle persone LGBTQI. Come Roma Pride, non possiamo non ricordare che proprio lamministrazione comunale moscovita vieta da anni lo svolgimento dei Pride nella capitale russa reprimendo con estrema violenza i manifestanti e violando così i più elementari diritti alla libertà di espressione e opinione. Proprio per questo motivo negli scorsi anni Milano e altre città italiane avevano già cancellato i gemellaggi con San Pietroburgo e altre città russe. A poche ore dal via ufficiale del Roma Pride, che domani sarà presentato in conferenza stampa nella Sala Pietro da Cortona dei musei Capitolini, ci preme inoltre ricordare come, dopo tanti rinvii, il Consiglio Comunale di Roma non è stato ancora in grado di mantenere gli impegni rispetto allapprovazione del Registro delle Unioni di Fatto. Da mesi chiediamo al Presidente Mirko Coratti di consentire la calendarizzazione di questa delibera senza ottenere risposte concrete. Il nostro slogan di questanno, Adesso fuori i diritti si rivolge proprio alla classe politica che alle promesse non è in grado di far seguire i fatti. Il Registro è stato un preciso impegno elettorale della maggioranza capitolina ed è responsabilità di tutti vigilare perché questo venga mantenuto. Quello che chiediamo è che Roma, con coerenza e in linea con la sua grande tradizione di accoglienza e apertura, divenga davvero capofila di un movimento di allargamento dei diritti senza più tentennamenti e tatticismi. Il Comune di Roma in questo anno ha fatto segnare diversi passi avanti, mettendo in campo politiche e interventi innovativi ed importanti. Per non disperdere o stemperare questo impegno adesso è necessario un cambio radicale di cultura politica su questi temi che rimetta al centro la dignità e i diritti umani. Se il Pride Vuol dire Orgoglio, tutte e tutti noi vogliamo poter essere pienamente orgogliosi della nostra città. Il 7 giugno sfileremo per le vie del centro di Roma per chiedere con forza diritti, parità. Ancora una volta il Roma Pride chiamerà a raccolta tutti coloro che condividendo la nostra lotta intendono offrire un fondamentale contributo a cambiare questo Paese. La determinazione con cui pretendiamo risposte immediate deriva dalla profonda consapevolezza che nessun ostacolo potrà fermarci perché non sono in discussione questioni di principio o ideologiche ma sono in gioco le nostre vite e la nostra felicità. Noi non ci fermeremo perché crediamo nel valore universale delle nostre battaglie. Siamo inarrestabili.