Dalle indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, è emerso che alcuni soggetti Rom avevano la disponibilità di ingenti somme su conti correnti e libretti di deposito, nonché di azioni ed obbligazioni. Ufficialmente, versavano in una situazione di indigenza fruendo di agevolazioni a carico di Roma Capitale, quali l’assegnazione dell’alloggio e l’erogazione gratuita delle utenze domestiche (acqua, energia elettrica, gas), l’esenzione dalla Tassa di smaltimento e raccolta dei rifiuti urbani. Un vero e proprio tesoro quello venuto alla luce che annovera, oltre al denaro ed ai titoli di credito, anche monili, collane e gioielli d’oro, custoditi dai “nullatenenti” in alcune cassette di sicurezza. Ora questi “truffatori di denaro pubblico” dovranno fare i conti con la Giustizia, il Fisco e Roma Capitale. Gli elementi raccolti dalle Fiamme Gialle hanno infatti permesso alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma di emettere venti provvedimenti di confisca dei beni già sottoposti a sequestro, sulla base della manifesta sproporzione fra il patrimonio posseduto ed i redditi dichiarati al Fisco, nonché della conclamata pericolosità sociale dei proprietari, trattandosi di pregiudicati resisi responsabili, negli anni, di numerosi episodi criminosi (furto, ricettazione, false attestazioni dell’identità personale, rapina, falsificazione di monete, porto e detenzione abusiva di armi, ecc.). La Polizia Municipale ha attivato le procedure finalizzate a sanzionare l’illecita percezione di pubbliche sovvenzioni.