“Noi studenti del Virgilio, in più di 300, abbiamo occupato il nostro liceo. Questo gesto, che molti accuseranno già come ripetitivo e scontato, è invece dovuto e nuovo nel suo svolgersi: si tratta infatti di una parte del percorso di mobilitazioni riguardanti l’area superficiale l’attuale parking Via Giulia, che ha già visto, fra le varie, una partita di calcio nell’area suddetta e un corteo notturno intorno al perimetro”. Lo comunica su Facebook il Collettivo Autorganizzato Virgilio.
“Se infatti dal 1963 al 2010 gli studenti del nostro liceo hanno potuto svolgere educazione fisica nei campi e parcheggiare negli spazi che insistevano nei nostri 1890 mq, che si estendevano fino alla allora via San Filippo Neri, da 10 anni non è più cosi. E’ infatti in data 15/02/2010 – prosegue il Collettivo – che la suddetta area viene ceduta per la costruzione del parking con la promessa, fra le varie, di essere riconsegnata riattrezzata al concludersi dei lavori. Ciò non è mai accaduto. I progetti che ci riguardano inoltre sono scomparsi e ricomparsi senza un susseguirsi logico, testimoniando che esistono molteplici interessi intorno a quest’area e in generale sul nostro Liceo”.
“Siamo delusi da una burocrazia ipocrita e avversa, o più probabilmente solo indifferente, alla nostra ‘questione’; la stessa amministrazione che si è dimostrata sorda alle richieste, anche solo di potersi incontrare, di tutte le componenti di questa scuola, che invece sarebbe dovuta essere interlocutore privilegiato.
Vorremmo quindi rivolgere l’attenzione al nostro caso, affinché possa finalmente emergere alla luce in tutte le sue fasi. È dunque alla sovrintendenza, e non alla nostra presidenza, che indirizziamo la nostra protesta con la volontà di ottenere un incontro con la stessa” si legge ancora nel post.
“Abbiamo deciso di trattare le tematiche che ci caratterizzano a livello politico, che attraversiamo nell’attualità o delle quali sentiamo il bisogno di fare un’analisi. Gli argomenti che ci siamo prefissati sono l’antifascismo, il femminismo, l’immigrazione, l’ambiente, il giornalismo, la musica, il cinema, la fotografia, lo sport ma anche gli abusi in divisa e la vita nelle carceri. E ancora sicurezza scolastica e comunicazioni, guerre, occupazioni e mafia. Crediamo – conclude il Collettivo – che sia giusto ricominciare ad interrogarsi e analizzare ciò che ci circonda al fine di ritrovare quei valori politici che hanno sempre caratterizzato la nostra componente studentesca. Inoltre a fare da sfondo a quanto sopra, c’è una forte volontà degli studenti di non chinare la testa allo sgombero subito lo scorso anno: non rinunciamo a combattere per quello che ci spetta perché non ci sottomettiamo a repressione alcuna”.