Non ci sono parole per commentare quella che è la cronaca di una lite avvenuta in serata nella Capitale, fra due ragazzini di appena 14 anni.
Parliamo di un fatto che da sempre accompagna la pubertà degli adolescenti più ‘turbolenti’ ma, il livello di violenza raggiunto oggi è davvero inimmaginabile.
Questo perché, come dicevamo, le ‘baruffe’ o vere e proprie scazzottate – per quanto deprecabili – rappresentano un ‘classico’ dell’adolescenza. Ma che oggi una futile litigata possa degenerare, finendo addirittura a coltellate, è veramente scioccante. Come è possibile infatti pensare, che un ragazzino possa uscire di casa con un coltello in tasca?
Fatto è che intorno alle 20 di questa sera, nella centralissima viale Giulio Cesare (siamo nell’elegante quartiere capitolino di Prati), a pochi passi dalla fermata della metropolitana di Lepanto (immaginate quindi il via via di persone in quel momento), due ragazzini di 14 anni dalle parole sono passati ai fatti azzuffandosi, ‘probabilmente nell’indifferenza generale’ (e già questo sarebbe un altro segnale inquietante). Uno dei due ha quindi estratto un coltello, affondando la sul braccio dell’altro, per poi fuggire via. A quanto pare la ferita sarebbe molto profonda, e questo ha comportato un ingente perdita di sangue. Tanto è che il 14enne capoverdiano è stato immediatamente trasportato in codice rosso al Bambin Gesù.
Ora su questa folle aggressione stanno indagando gli agenti del commissariato Prati, in collaborazione con la Squadra mobile della Capitale. Visti i numerosi testimoni, e la quantità di videocamere presenti nell’area, non dovrebbe essere difficile risalire all’autore nelle prossime ore.
Ma la domanda che resta, ed inquieta noi genitori è una soltanto: perché uscire di casa con un coltello in tasca?
Max