’’La pratica va integrata con qualcosa che non le posso spiegare al telefono’’. Parole pronunciate da un impiegato di una societa’ riconducibile al Comune di Nettuno arrestato ieri dalla Polizia. Le indagini lampo che hanno portato al suo arresto, condotte dagli agenti del Commissariato di Anzio-Nettuno, sono iniziate a seguito di una denuncia da parte del titolare di un esercizio commerciale del posto. L’uomo ha riferito agli investigatori di essersi rivolto ad un ufficio del Comune per lo svolgimento di una pratica relativa al trasferimento dell’ insegna di un suo negozio che sarebbe stato spostato in altra sede. Successivamente alla presentazione dei documenti necessari e dei pagamenti delle marche da bollo dovute, ha ricevuto una ’’strana’’ telefonata. A contattarlo e’ stato proprio un dipendente incaricato di svolgere quel tipo di pratica, che gli ha comunicato la necessita’ di un ’’qualcosa’’ .. di un ’’integrazione’’ per portare a termine in tempi brevi e positivamente la sua istanza. L’uomo, letteralmente sbigottito da tale richiesta, ha chiesto spiegazioni piu’ chiare; il dipendente ha quindi fatto capire limpidamente che c’erano da pagare ulteriori 150 euro a lui personalmente. Stabilendo un incontro per il giorno seguente presso il suo negozio per ’’definire l’affare’’, i due si sono salutati. La vittima ha quindi deciso di rivolgersi alla polizia, formalizzando una denuncia agli agenti del commissariato di nettuno che si sono appostati nelle vicinanze del luogo stabilito per l’incontro. A ’’consegna’’ avvenuta gli agenti sono intervenuti, bloccando il dipendente. In tasca l’uomo aveva proprio le banconote che i poliziotti avevano precedentemente ’’contrassegnato’’. G.M., 61enne originario di Cosenza, e’ stato quindi accompagnato negli uffici di Polizia ed arrestato per il reato di concussione.