Un agguato in piena regola quello che ha portato alla morte di Fabrizio Piscitelli, 53 anni, noto come “Diabolik” nell’ambiente ultras. L’uomo è stato colpito con una pallottola alla testa nel Parco degli Acquedotti, a Roma, nella zona in cui abitava.
Piscitelli aveva diversi precedenti di polizia per droga ed era famoso come il capo ultras degli “Irriducibili” della curva Nord della Lazio.
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Chi era Fabrizio Piscitelli, il capo ultras della Lazio ucciso a Roma
Piscitelli è stato vittima di un’esecuzione: una pallottola alla nuca, dietro l’orecchio sinistro, precisamente in via Lemonia 273. Colpito con una pistola calibro 7,65 mentre era seduto su una panchina, intorno alle 18,50. A lanciare l’allarme un passante.
Piscitelli aveva tentato in passato di scalare la società S.S. Lazio, intraprendendo una campagna di intimidazione contro il presidente Claudio Lotito.
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L’uomo che ha ucciso Fabrizio Piscitelli si muoveva a piedi, probabilmente camuffato da runner per confondersi nel parco. Questo dice la prima ricostruzione della polizia in base alle testimonianze.
Il corpo di Fabrizio Piscitelli sarà portato all’istituto di medicina legale di Tor Vergata per l’esame autoptico.
Ad indagare sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli saranno anche i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia.
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