(Adnkronos) – Il voto all’unanimità della Commissione affari costituzionali della Camera sul testo della riforma costituzionale che attribuisce a Roma Capitale i poteri legislativi di una Regione “è una prova di grande maturità della politica”, consapevole che “l’Italia ha bisogno di una capitale forte e che c’è un interesse superiore che va soddisfatto”. Così all’Adnkronos Francesco Saverio Marini, costituzionalista e presidente della commissione di studio sulle prospettive di riforma delle funzioni e della governance di Roma Capitale istituita dalla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini.
Marini rimarca: “Il plauso va alla Commissione parlamentare e alla politica in generale, perché ha applicato un metodo che potrebbe fungere da modello anche per le future riforme istituzionali di cui il Paese ha bisogno. Il Governo su Roma Capitale è intervenuto nel procedimento con un contributo di studio e di sintesi attraverso la Commissione ministeriale che ho avuto l’onore di presiedere e che ha messo in comunicazione i vari organi territoriali senza in alcun modo interferire o sovrapporsi all’attività della Commissione parlamentare. Speriamo che questo inizio ben promettente possa avere il respiro e il tempo per arrivare a una conclusione positiva, trasformandosi in legge di revisione costituzionale. Con un consenso così ampio e trasversale, l’iter potrebbe infatti essere veloce e si potrebbe concludere anche nell’attuale Legislatura”.
Secondo il costituzionalista alla guida della Commissione istituita dal ministro Gelmini, “sono tre gli aspetti da sottolineare: anzitutto, si tratta di un testo allo stesso tempo innovativo e molto equilibrato, che prevede l’attribuzione di poteri legislativi al Comune di Roma, in modo da rafforzarne il ruolo, la posizione e possibilmente ad incrementare anche le risorse, attribuendo a Roma poteri analoghi a quelle delle principali capitali europee”.
“In secondo luogo, va rilevato che la futura riforma non va a incidere sugli aspetti territoriali, lasciando in vita la città metropolitana, con le sue funzioni di area vasta, e la Regione Lazio, che anche con la riforma conserverebbe integralmente la propria competenza in materia di sanità; scelta anche quest’ultima apprezzabile visto che anche la pandemia ha dimostrato che l’ambito regionale è in materia sanitaria l’ambito territoriale ottimale. Un ultimo fattore da evidenziare è l’approvazione all’unanimità della Commissione del testo conclusivo, a dimostrazione che non è vero che la politica è in crisi o inadeguata a soddisfare le esigenze generali, perché ha avuto, almeno in questa prima fase, la forza di raggiungere una sintesi, di alto livello, tra le varie proposte e di farlo – conclude Marini – con il consenso dell’opposizione e non per obiettivi elettoralistici di corto respiro, ma nell’interesse del Paese”.
(di Roberta Lanzara)