Roma, caos coach: oggi tocca a Wenger

Roma, sempre più pirotecnica, e avvolta da incontrollabili indiscrezioni e ridde di nomi, la vicenda legata al prossimo allenatore. Chi allenerà la Roma? Tra rumors, ciarle e spifferi, i nomi del post Ranieri (sempre che alla fine poi ci sarà un post Ranieri) iniziano di ora in ora ad aumentare di numero e di supposizione. Dopo che Antonio Conte si è auto defilato in seguito alle dichiarazioni rilasciate a Veltroni nell’ambito della sua intervista per la Gazzetta dello Sport, si era parlato di Sarri, la cui posizione di favorito è andata scemando a seguito di altre smentite nette.

Nell’andirivieni delle quotazioni dei coach, come nel mercato azionario, le parole di Sarri, che ha fatto intendere di voler continuare in Premier League e di non essere molto interessato ad un ritorno in Italia al momento (del resto ha centrato la qualificazione in Champions ed è in finale di Europa League: e il suo Chelsea avrà un blocco di mercato che induce a pensare come molti altri tecnici non saranno stuzzicati dalla voglia di andare in un club che non potrà comprare), hanno aperto la strada ad altre diverse figure più o meno credibili. Al di là del sempre verde Giampaolo, che ha detto di non voler restare alla Samp se i blucerchiati non vorranno alzare l’asticella della competitività, c’è sempre Gasperini a cui però potrebbe non interessare l’idea di lasciare la Dea dopo una cavalcata così straordinaria come quella di quest’anno. E dunque, esso che si fa il nome di Paulo Fonseca, allenatore dello Shakhtar Donetsk, il quale però dovrebbe lottare per liberarsi dal club ucraino. E allora, scatta una sorta di intuizione: Arsene Wenger, ex allenatore dell’Arsenal dopo venti anni di panchina in Gunners, finito tra i ‘pensionati’. Si parla di amicizia con Baldini, e dei fascini di un guru che però, chissà, potrebbe non essere coi suoi 69 anni la persona più appropriata. Sullo sfondo, Blanc, e la chimera Mourinho.