“Dal 12 ottobre le primarie compaiono e scompaiono a seconda della convenienza del Pd”. Così Carlo Calenda, ospite di ‘Start’ su Sky Tg 24, a proposito della corsa a sindaco di Roma. “Compaiono quando mi devono tenere a bada e dire non ti possiamo appoggiare. Scompaiono – sottolinea – quando c’è l’ipotesi di condanna della Raggi, di scesa in campo di Zingaretti. Adesso ricompaiono, perché non si sa cosa decidere”. “E’ del tutto evidente che in una situazione di questo tipo abbiamo perso cinque mesi – afferma ancora Calenda – ho tenuto tutto sospeso per non strappare, poi i ras romani del Pd hanno candidato Gualtieri ad insaputa di Letta, che manco era arrivato praticamente al Nazzareno e adesso si ripropongono le primarie”. “Io stamattina parto con il programma, non penso che si possa passare altri quattro mesi a parlare solo di primarie, da questo momento in poi io parlo della città – continua il leader di Azione – Ci vogliamo sedere con Letta, trovare un ticket, trovare un squadra? Dispostissimo, non sono disposto ad altre perdite di tempo”.
In questo momento il Pd o appoggia “la Raggi o me, perché altri non si sono candidati – continua – Letta deve fare una scelta: se vuole veramente un profilo riformista e di cambiamento oppure se vuole, soprattutto a Roma, andare dietro ad una classe dirigente locale, anche del Partito democratico così come della destra, che questa città l’hanno disintegrata, insieme alla Raggi negli ultimi 5 anni”. “Questa -ha aggiunto- è una decisione fattuale, non se ne può più di parlare solo di alchimie politiche, in questo momento in campo siamo io e la Raggi, io mi rifiuto di continuare a parlare solo di Pd, di primarie e di tutte cose di cui ai romani non frega nulla. Da stamattina parto con il programma per la città, poi Letta lo vedrò quando vuole, quando può, massima disponibilità”.