Buona la prima, anzi la seconda se si considera anche l’esordio in Conference League. La Roma parte col piede giusto anche in Serie A. Batte la Fiorentina davanti al proprio pubblico e mostra che la mano di Mourinho già si vede. Il paradosso è che la squadra giallorosso gioca meglio in 10 contro 10, mentre non era riuscita a sfruttare il vantaggio numerico dopo l’espulsione di Dragowski.
Ci pensa Zaniolo (espulso per doppio giallo) a ristabilire la parità in termini numerici, dando in un certo senso continuità a quanto visto nel precampionato, con i giallorossi spesso costretti a giocare con almeno un uomo in meno. Alla fine esce il carattere della squadra, e subito il talento di Tammy Abraham. Che non segna, ma fa espellere il portiere viola e firma l’assist per il gol del 2-1.
Al termine della partita Mourinho ha commentato la vittoria ai microfoni di Dazn: “Per come gioca la Fiorentina, è la squadra di un allenatore bravo’. Bravo anche l’arbitro nelle decisioni, il Var fenomenale: è lì per questo, per risolvere i piccoli errori. Mi è piaciuto lo spirito, il sacrificio dopo una partita molto difficile dopo giovedì. Il piano di gioco era 11 contro 11: in superiorità numerica abbiamo perso in pressione, poi dopo aver perso Zaniolo siamo entrati di nuovo nel gioco. Tammy ha sfiorato il vantaggio, poi due gol segnati e il controllo nel finale”.
Sulla possibilità di far coesistere Abraham e Shomurodov: “Come riferimento offensivo è più importante di Shomurodov, che è più mobile. È quello che ho pensato quando l’ho inserito nella ripresa: Tammy l’avrei sostituito comunque a gara in corso. Sapevamo che la Fiorentina pressa alto, Abraham è bravo ad abbassarli così che sulla trequarti i tre possono sviluppare gioco dietro di lui. Lo insieme? Certo, ne abbiamo parlato oggi. Non è facile lasciare fuori chi ha segnato in tre gare di fila. Shomurodov può giocare a sinistra o in due davanti con Tammy. Vogliamo pressare con due giocatori insieme, ma nessuno dei due può farlo con lo stesso dinamismo degli altri. Sarebbe troppo rischioso, ma ci ho pensato schierando Pellegrini più interno. Posso dire che questa è la mia squadra per lo spirito, la solidarietà, l’organizzazione difensiva. Quella offensiva arriverà. Brava la Fiorentina, complimenti a Italiano: se per me è difficile dinamizzare la squadra in 6-7 settimane, non lo è nemmeno per lui. Daranno problemi anche ad altre squadre”.
In conclusione il portoghese ringrazia i tifosi per l’affetto dimostrato: “Io li ringrazio, non ho ancora fatto nulla però mi sento uno di loro. Apprezzo come mi hanno accolto, anche a distanza. Poi nel momento in cui arrivo, io divento uno di loro. Riesco a mettere questo sentimento con i tifosi, anche non giocando benissimo. I ragazzi hanno dato tutto dopo giovedì, c’era chi era in difficoltà. Questo cuore, questa empatia coi tifosi c’è sempre, anche durante le amichevoli”.