Ha preceduto la sua visita di appena 24 ore a Roma, spendendo parole di stima ed amicizia nei confronti del nostro Paese, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ovviamente, viste le tensioni che dominano attualmente il clima internazionale, cercando di limitare al massimo i disagi per i romani (soprattutto in termini di circolazione), la Capitale è letteralmente blindata: i percorsi previsti dal corteo delle auto sono iper sorvegliati, e sono stati dispiegati oltre 3500 uomini per evitare qualsiasi ’contatto’ con il passaggio del presidente turco e la sua folta delegazione al seguito. Tuttavia qualche momento di tensione è stato registrato nei pressi di Castel Sant’Angelo dove , dal mattino, era in atto un presidio della Rete Kurdistan, ovviamente contrario alla visita di Erdogan. Ad ogni modo nulla di che, tanto è che la Questura di Roma ha tenuto a stigmatizzare l’accaduto spiegando che ’’A seguito dell’aggressione violenta alle forze dell’ordine da parte di manifestanti a Castel Sant’Angelo la manifestazione è stata ritenuta conclusa. Due i fermati. In atto identificazioni e riconoscimenti con l’uso delle immagini della Polizia Scientifica’’. Stamane dicevamo, il leader turco ha incontrato Papa Francesco in Vaticano, con il quale si è poi intrattenuto per cinquanta minuti. Come ha poi riferito una nota diffusa dalla Santa Sede, nel corso dell’incontro “ci si è soffermati sulla situazione in Medio Oriente, con particolare riferimento allo statuto di Gerusalemme, evidenziando la necessità di promuovere la pace e la stabilità nella Regione attraverso il dialogo e il negoziato, nel rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale”. Fra i vari temi toccati dal Papa e dal presidente Erdogan, ovviamente il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale (argomenti più volti contestati al governo di Ankara da parte della comunità internazionale) , la pace in Medio Oriente, e l’accoglienza dei migranti. Inoltre, i “cordiali colloqui” – tiene ancora a ribadire il Vaticano – hanno evocato “le relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Turchia e si è parlato della situazione del Paese, della condizione della comunità cattolica, dell’impegno di accoglienza dei numerosi profughi e delle sfide ad esso collegate”. Al momento del tradizionale scambio di doni, il leader turco ha consegnato a Francesco delle ceramiche di Iznik – realizzate con una tecnica popolare ai tempi del sultano ottomano Solimano il Magnifico – ed il poema ’Masnavi’ del mistico sufi e poeta persiano Rumi, tradotto sia in italiano che in inglese. Bergoglio ha invece donato ad Erdogan un medaglione che simboleggia la pace. Nell’agenda del soggiorno romano, era poi previsto il pranzo al Colle col Presidente Mattarella, ed alle 16 quello col premier Gentiloni. Infine, prima di ripartire alle 21, l’incontro con alcune importanti imprese italiane.
M.