Blitz dei carabinieri questa mattina a Roma. Sequestrati beni per 6 milioni di euro al capo dei “narcos” del Trullo. I beni sono risultati riconducibili direttamente o indirettamente a D.F di 42 anni arrestato lo scorso gennaio insieme a 15 complici nell’operazione “New line”.
Il tesoro da 6 milioni comprende le quote e l’intero patrimonio aziendale di una società di trasporti con sede operativa in zona Santa Palomba e di un’azienda ortofrutticola di via del Trullo. Un appartamento in via del Fosso di Santo Spirito, un immobile di via Monte delle Capre. E ancora 17 rapporti finanziari (tra conti correnti, libretti di deposito, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni, obbligazioni e assicurazioni) e un veicolo.
Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, è scattato in esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni, disposto dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
L’indagine che a gennaio aveva portato all’arresto di D.F., insieme ad altri 15 sodali, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, aveva consentito di identificare l’esistenza di una banda i cui componenti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’uso di armi.
Promosso e diretto dal D.F., il sodalizio criminale era dedito al narcotraffico, interessato al rifornimento di ingenti quantità di cocaina, hashish e marijuana nei quartieri romani del Trullo, Monteverde e Montespaccato, con un’espansione dell’interesse criminale anche nell’area del comune di Pomezia, con un giro d’affari stimato intorno ai 400/500mila euro al mese.
Durante le indagini sono stati arrestati, in flagranza di reato, numerosi spacciatori appartenenti all’organizzazione criminale, sequestrati ingenti quantitativi di droga e segnalato alla Prefettura di Roma numerosi assuntori di sostanze stupefacenti.
I successivi accertamenti patrimoniali svolti dai Carabinieri hanno evidenziato la sperequazione tra i redditi dichiarati dal D.F. e le spese sostenute, dati che hanno rivelato come il 42enne avesse reinvestito i proventi della sua attività illecita, facendoli confluire – perlopiù – in società, attività finanziarie ed immobili, intestandoli fittiziamente a terze persone (familiari e/o prestanome).