Elmetti gialli, una croce, una rosa e il nome dei lavoratori morti nei luoghi di lavoro in questi primi mesi del 2021. Sono le piccole lapidi, discrete ma evocative, poste oggi, 26 maggio, dai manifestanti davanti a Montecitorio. “#BastaMortisulLavoro” è lo slogan della protesta, indetta dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulla questione in seguito ai recenti fatti di cronaca. La mobilitazione è stata organizzata in contemporanea anche in altre cinque piazze italiane.
“Un dramma sociale – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – Non si può morire mentre si lavora. Chiediamo alla politica e alle associazioni datoriali un piano di prevenzione e controllo”.
“Siamo qui per rivendicare il diritto alla sicurezza sui posti di lavoro – spiega Giuliano Priori della Italcementi di Colleferro – Le morti bianche purtroppo continuano ad aumentare mentre le istituzioni promettono di legiferare in materia, ma i cambiamenti che aspettiamo non arrivano mai”.
“Dalle istituzioni ci aspettiamo risposte positive”, sottolinea Vito Panzarella, segretario generale FenealUil – I dati dei morti sui luoghi di lavoro li vedono tutti, dai cittadini alle istituzioni”. “Da quando siamo usciti dalla pandemia i morti, specialmente nei cantieri, continuano ad aumentare ed è chiaro che noi abbiamo delle precise richieste”.
“Richieste – prosegue – che tra l’altro non costano, come la patente a punti, il rafforzamento delle ispezioni nei luoghi di lavoro, l’applicazione dei contratti nei cantieri. Non possiamo rischiare una strage di morti sul lavoro”.
In piazza a sostegno dei lavoratori anche l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani, deputato Liberi e Uguali.