ROMA – AUTISTA DELLA LINEA 447 PICCHIATO A SANGUE PER AVER CHIESTO DI SPOSTARE UN’AUTO IN DOPPIA FILA

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    “Si è trattato di una vera e propria aggressione mentre era in servizio e peraltro alcune persone vicine all’aggressore si sono scagliate con violenza contro l’indifeso autista, colpendolo con calci e pugni mentre saliva sull’ambulanza”. Non è la scena di um adventure-movie ma la triste realtà romana dove, per un motivo o un altro, secondo alcune ’bestie’ la violenza sembra essere l’unico mezzo efficace ideale per dipanare ogni tipo di ’querelle’. Stavolta ad essere aggredito un autista di Roma-Tpl, reo di aver chiesto di spostare un’auto parcheggiata in doppia fila, in quanto impediva il passaggio dell’autobus. La denuncia stavolta arriva dal capogruppo capitolino di Fdi-An Fabrizio Ghera. “Come Fdi-An segnaliamo che ieri pomeriggio intorno alle ore 18.00 un autista di Roma-Tpl, impegnato nell’ultima corsa del turno sulla linea 447, mentre era all’altezza di piazza della Rustica ha trovato una macchina in doppia fila che non ha permesso il passaggio del bus. Da quanto ci risulta il proprietario dell’autovettura, dopo aver spostato il mezzo,con un pugno ha spaccato il vetro del bus colpendo l’autistache, terrorizzato, ha chiamato la centrale operativa, subito dopo l’ambulanza e le forze dell’ordine. Come Fdi-An – ha dichiarato Ghera – esprimiamo piena solidarietà all’autista aggredito della Roma-Tpl. La sinistra non perde occasione per dare solidarietà a rom e immigrati e spiace che il sindaco di Roma e l’assessore alla Mobilità, stavolta che si tratta di un lavoratore e italiano, non abbiano speso nemmeno una parola di conforto e vicinanza all’autista”. Ora, senza entrare a nostra volta in un’ennesima diatriba politica, sottolineamo come, a Roma in particolar modo, gli episodi di violenza stiano subendo un’escalation inarrestabile e perlopiù, sempre per futili motivi. Forse è il caso di iniziare a dare una risposta istituzionale seria e credibile, che sia da esempio soprattutto per le nuove generazioni le quali, dopo essere puntualmente ’educate’ da certa tv sull’abituale uso della violenza (specie verbale), nella quotidianità sono ’confortate’ dall’esigua presenza (loro malgrado: tra inutile scorte e i pochissimi fondi a disposizione) delle forze dell’ordine, e ’rassicurate’ da una giustizia il più delle volte sin troppo tollerante. Pensiamoci seriamente.

    M.T.