In questi ultimi fine settimana di avvicinamento alle festività natalizie, sono tanti gli affollamenti per le strade, nei ristoranti e nei bar delle città italiane. Immagini di persone in fila nei negozi e assembrate lungo via del Corso, a Roma, con gli agenti di polizia locale costretti a intervenire per chiudere l’area di Fontana di Trevi per la calca.
Tutti portavano la mascherina, a onor del vero, ma dalle parti di Palazzo Chigi le scene viste negli ultimi due giorni sono un chiaro segnale che per le feste non si potrà usare la linea morbida. “Assembramenti irresponsabili”, dice al Corriere della Sera il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, seguito dai vertici del Partito democratico.
Per questo il governo ora pensa a una nuova stretta: in giornata ci sarà un incontro tra ministri, capidelegazione e Comitato tecnico scientifico per adottare nuove misure per contenere l’aumento dei contagi. L’obiettivo è evitare una terza ondata subito dopo le feste.
Dal vertice c’è il via libera per gli spostamenti natalizi, ma solo per i piccoli comuni con massimo di 5mila abitanti ed entro 30 km. Per il resto si va verso un irrigidimento delle misure, sulla base del “modello Merkel”.
Dunque, con quasi tutta la penisola ormai in zona gialla, negozi, bar e ristoranti potrebbero rimanere chiusi nei festivi e prefestivi per impedire quanto accaduto nei giorni scorsi. Oggi si deciderà se far scattare i provvedimenti già dal 19 dicembre o se a ridosso del Natale. “Serve spirito di coesione nazionale”, dice il premier Giuseppe Conte in un video su Facebook. “Sono convinto che mostreremo questa saldezza anche nelle prossime settimane”.
Mario Bonito