Naturalmente questa decisione del Tribunale di Roma desta non poca preoccupazione dal momento che potrebbe costituire un precedente in grado di fare giurisprudenza per quanto riguarda ladozione da parte di coppie omosessuali. Per queste coppie, rivendicare il diritto ad aver dei figli è comprensibile, fermiamoci però un attimo a pensare anche ai diritti del minore. Qual è il più rilevante? Quello di due persone dello stesso sesso ad avere una prole a tutti i costi o quello di un bambino già privato di diritti naturali che lo Stato ha il dovere di tutelare ponendo in essere misure riequilibranti che ricostituiscano nel modo più simile possibile la condizione originaria perduta? E avere due mamme o due papà la condizione originaria di cui il minore in questione è stato privato? Personalmente, ritengo che ladozione da parte di coppie omosessuali non sia un diritto da conquistare, ma una pretesa egoistica inaccettabile che vorrebbe fare dei minori, da soggetti di diritto quali sono, meri oggetti. Bisogna dialogare con queste coppie e far comprendere loro ciò che anche molti omosessuali sostengono: il mio diritto finisce dove inizia quello altrui. Lo dichiara, in una nota, il vice presidente dellAssemblea Capitolina, Giordano Tredicine. Non conosco le motivazioni di questa sentenza e non mi permetto di giudicare quanto disposto dalla magistratura – aggiunge Tredicine – ma la sensazione che con questa sentenza, anziché tutelare un diritto reale si sia invece assecondato unideologia, è forte.