Sarebbero due fino ad ora le rapine sotto esame, e dalle quali sono emersi elementi di responsabilità, ma il numero potrebbe aumentare ben presto delineando il quadro di un vero e proprio rapinatore seriale.
In località Allumiere, all’interno dell’ abitazione dove C.P. , 40enne veneziano, risiede da qualche tempo, gli agenti del Commissariato Trevi, coordinati dal dr. Gaetano Todaro, hanno infatti sequestrato diversi oggetti che potrebbero essere frutto di alcune rapine in abitazione. Le indagini per arrivare alla sua identificazione hanno avuto inizio lo scorso 7 gennaio in seguito alla denuncia presentata da una delle vittime che ha raccontato ai poliziotti quanto le era accaduto. Dopo aver preso contatti attraverso uno dei siti internet dedicati agli incontri e riservati a soli uomini, C.P. si era presentato a casa sua ed al termine del rapporto sessuale lo aveva minacciato e rapinato. Il 40enne era solito presentarsi con il nome di “Dario”, “Edoardo” oppure “Drago” ed in diverse occasioni sui siti web aveva esibito anche i suoi tatuaggi. Sono stati questi i primi elementi dai quali i poliziotti, effettuando poi una serie di accertamenti e di riscontri, sono riusciti a risalire alla sua identità. Convinto della discrezione delle sue vittime, e soprattutto del loro timore che un eventuale denuncia avesse potuto rendere pubblica la sfera intima legata alle loro inclinazioni sessuali, C.P. al termine degli “incontri” usava violenza e minacciava le sue vittime e poi le rapinava. Portava via numeri di telefono, indirizzi ed effetti personali minacciando di “postare” in rete le foto dei loro incontri qualora lo avessero denunciato alle Forze dell’Ordine. Gli investigatori stanno effettuando ora delle verifiche sugli oggetti rinvenuti nella sua abitazione, alcuni dei quali potrebbero essere appunto riconducibili ad un secondo episodio di rapina effettuata lo scorso dicembre, e per la quale la vittima si era rivolta agli agenti del Commissariato Aurelio. Tra questi oggetti sono stati sequestrati anche alcuni pezzi di corda che il 40 enne era solito portare con se per legare ed immobilizzare le vittime. Nei suoi confronti l’Autorità Giudiziaria ha disposto il provvedimento di fermo di indiziato di delitto ed i reati ipotizzati sono quelli di sequestro di persona, rapina aggravata e ricettazione.