Prostitute anche accanto agli utenti del bus, portoni d’ingresso dei palazzi usati per rapporti occasionali ed orali, passeggiatrici ammiccanti sotto le finestre delle abitazioni, fuochi accesi ai quadrivi delle arterie. E’ la fotografia della prostituzione nel quartiere romano di Prati Fiscali. Dietro a queste lucciole le gang criminali romene ed albanesi. Diverso il giro, più lucroso, della “sale massaggio” che da Porta Maggiore s’irradiano in tutto l’Esquilino sino a via Nazionale. “Si tratta di sale pompa – spiega ridacchiando un signore della zona – sono nate come sale massaggio cinesi. Oggi vi lavorano suia donne orientali che slave, sia italiane che trans. Si praticano massaggi e si arriva al rapporto orale. Alcune sono vere e proprie sale con divani: il cliente siede in poltrona e vicino, su d’uno sgabellino, si siede la prostituta in baby doll o lingerie… e pratica un rapporto o un massaggio, mentre l’uomo la palpeggia”. Ci sono vicino Porta Maggiore appartamenti con più salotti, ed i prezzi sarebbero da discount del sesso.
la storia di queste sale sarebbe iniziata a Roma. Infatti risulta anche nell’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia EUR che, a termine di unattività investigativa, arrestavano una donna cinquantacinquenne cinese: gestiva una casa d’appuntamento in uno stabile di viale Giotto, nel quartiere romano San Saba, e sul posto venivano identificate donne che in un salone dispensavano massaggi orali. I Carabinieri erano entrati nella casa a San Saba con uno stratagemma, sorprendendo la maitresse che incassava i profitti ottenuti dalle prestazioni sessuali. Veniva sequestrato un computer portatile, utilizzato dalla gestrice della sala per pubblicare gli annunci sui siti di incontri on line. Di “sale massaggi” se ne conterebbero più d’un migliaio tra San Saba, San Giovanni e l’Esquilino.