Dopo un anno di investigazioni, gli uomini della stradale, avvalendosi della collaborazione delle polizie straniere, sono riusciti a ricostruire il complesso sistema illegale che faceva entrare nelle casse dellorganizzazione guadagni milionari. La banda si era specializzata nel traffico internazionale di veicoli, utilizzando due sistemi oramai consolidati: un primo modus operandi consisteva nellimpiego di un prestanome, che stipulava un contratto di locazione per un veicolo di grossa cilindrata. In questo caso il veicolo, che sarebbe dovuto rimanere sul territorio nazionale, veniva, invece, venduto, allinsaputa della società locatrice proprietaria del bene, ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato ed esportato in Lituania o Bielorussia. Giunto in loco, il veicolo oggetto di appropriazione indebita veniva munito di falsa documentazione ed illecitamente immatricolato in quel paese. Contestualmente in Italia veniva denunciato il falso furto del veicolo, perfezionando in tal modo il reato di riciclaggio internazionale.
La seconda modalità, invece, era quella di agevolare lalienazione di veicoli di lusso da parte di privati che intendevano disfarsene in modo sbrigativo e conveniente. Anche in questo caso la tecnica era consolidata. Lorganizzazione si impossessava del veicolo con pochi soldi e lo faceva sparire, immettendolo, in tempi brevi, nel mercato straniero, munito di falsa documentazione e nuove targhe. Nel frattempo, il vecchio proprietario, non appena lauto entrava nel territorio straniero, sporgeva denuncia di furto per ottenere lindebito risarcimento dallassicurazione, con ciò rendendosi responsabili a vario titolo – di simulazione di reato, truffa, falso documentale e riciclaggio internazionale di veicoli. Lintera lattività veniva gestita dai membri dellorganizzazione con la massima cura dei dettagli: lindividuazione dei veicoli da esportare, le persone fisiche o giuridiche da coinvolgere, la falsificazione o lalterazione dei documenti di circolazione, fino allindividuazione dei canali di vendita nei Paesi stranieri. La custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata eseguita anche nei confronti di un appartenente alla polizia di stato B.S., 52 anni, in servizio presso la Questura di Roma. La complessa attività di investigazione. diretta dal Sost. Proc. Barbara Zuin della Procura della Repubblica di Roma, ha consentito, il recupero di una decina di autovetture di lusso. Nel periodo delle indagini, oltre 25 persone sono state denunciate e con loperazioneRent&Go sono stati assicurati alla giustizia alcuni dei più importanti trafficanti internazionali di veicoli di lusso.